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Niente maturità senza il lavoro

L'alternanza sarà requisito per l'ammissione all'orale

24/01/2017
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ItaliaOggi

Angela Iuliano

Maturità solo con la formazione on the job. Corsi di recupero anche alle medie e alla primaria. E punteggio della prova Invalsi di V superiore che potrà essere utilizzato dalle università per l'ammissione alle facoltà a numero chiuso. Prende forma nel decreto legislativo n.384 la delega della Buona Scuola sulla valutazione e gli esami di Stato. L'alternanza scuola-lavoro diventa requisito necessario per l'ammissione all'esame di Stato ed entra esplicitamente nel colloquio orale attraverso uno specifico elaborato o una relazione. Si partirà a giugno 2018 con i primi studenti delle superiori che avranno svolto nel triennio finale percorsi di alternanza scuola-lavoro curricolari secondo l'obbligo fissato dalla L.107/2015. Anche i candidati esterni possono esporre la relazione o l'elaborato oggetto dell'esperienza di lavoro eventualmente svolta. Ma per loro l'alternanza non è requisito per l'ammissione. Dovranno invece obbligatoriamente sostenere la prova nazionale Invalsi in italiano, matematica e inglese perché è divenuta requisito di ammissione agli esami. Così come avere almeno la media del sei, compresa la condotta.

Fissati anche i costi per i test Invalsi. In particolare per quella nuova di inglese alla primaria, alle medie e alle superiori. La relazione tecnica al decreto, infatti, precisa che per la V primaria nel medio termine sarà una prova cartacea unica, molto probabilmente tra un livello pre A1 e un A1-/A1, verificando le competenze di lettura, comprensione dell'ascolto, funzionamento della lingua inglese. Con costi per il 2107 stimati in 390mila euro, mentre dal 2018, a regime, di 1 milione e 15mila euro annui. La prova di inglese in III media riguarderà anche le competenze di scrittura, sebbene opzionale solo su un campione. Il livello di difficoltà sarà da A1+ a A2+. Il costo di 674mila euro per il 2017 e a regime, dal 2018, di 914mila euro. Stesso tipo di competenze per la prova Invalsi di inglese in V superiore, che sarà informatizzata e verificherà un livello da B1- a B2. Con costi stimati sono pari a 726mila euro per il 2017, mentre a regime dal 2018 saranno di 1 milione 21mila euro. Per le prove informatizzate di italiano e di matematica a tutti gli studenti di V superiore, infine, si ipotizzano per il 2017 890mila euro e dal 2018, a regime, 1 milione 186mila euro. Le nuove rivelazioni Invalsi, dunque, avranno un costo di 2 milione 680 mila euro per il 2017, e di 4 milioni 137 mila dal 2018, ai quali si provvederà attraverso la riduzione del fondo La Buona Scuola. Non prevedono oneri aggiuntivi i corsi di recupero delle competenze base di italiano e matematica alla primaria e alle medie, poiché verranno effettuati da ciascuna scuola attraverso l'organico dell'autonomia e nei limiti delle risorse disponibili a legislatura vigente.

Il Miur ha individuato i potenziali a cui rivolgere i corsi di miglioramento: circa il 30% del totale degli studenti della primaria e delle medie. Gli alunni saranno divisi in un gruppi standard di 12, che effettueranno ciascuno 12 ore annue di attività di recupero e rinforzo da parete di 1.084 docenti di potenziamento alla primaria e 675 alle medie, rispettivamente il 10% e il 9,3% del totale.


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