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Nella bozza della Finanziaria 2021 importanti previsioni per l’Afam

La bozza della legge di bilancio 2021 contiene una serie di novità che lo stesso settore ha salutato con risvegliato entusiasmo, considerando queste misure come la natura innovativa di un nuovo corso.

18/11/2020
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Il Sole 24 Ore

Antonio Bisaccia *

«L'organizzazione fa sì che un sistema composto da molti elementi appaia costituito da pochi. (…) Ordina, etichetta, integra, stabilisci le priorità». John Maeda, nel suo “Le leggi della semplicità”, riprendendo il “principio di Pareto” – secondo cui il 20% di un'azione genera l'80% degli effetti – suggerisce che è importante tutto ma è necessario comprendere qual è l'azione circoscritta ed efficace dalla quale partire per produrre un'ottimizzazione dei risultati.
Ed è quello che, per la prima volta in maniera così articolata, l'attuale governo – sulla spinta del ministro Manfredi – sta mettendo in campo per l'Afam con un'azione piena e decisa, nell'ottica di costruire l'impalcatura di un palazzo sin dalle sue fondamenta.
La bozza della legge di bilancio 2021 contiene una serie di novità che lo stesso settore ha salutato con risvegliato entusiasmo, considerando queste misure come la natura innovativa di un nuovo corso.

Diritto allo studio, emergenza, ricerca
Al comma 1 dell'articolo 82, riguardante le misure per il diritto allo studio e per la funzionalità del sistema della formazione superiore, è previsto un incremento di 8 milioni di euro per il 2021 per consentire al maggior numero di studenti l'esonero, totale o parziale, dalle tasse. Al comma 2 del medesimo articolo si sancisce un incremento di 70 milioni di euro per il diritto allo studio – da compartire con l'università – che consentirà a più studenti di accedere ai Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni. Al comma 6, sempre dello stesso articolo, si dà seguito al fondo per l'emergenza, già presente nel decreto del 17 marzo 2020, aumentandolo di 34,5 milioni di euro per il 2021. Risorse che sono servite e serviranno per cercare di sostenere anche il potenziamento della didattica digitale.

L'articolo 83, che prevede le misure a sostegno per la ricerca, al comma 3, indica con chiarezza che l'ammodernamento infrastrutturale e tecnologico viene promosso anche nelle Afam (un decreto di riparto dividerà le somme con l'università): 200 milioni per il 2021-2022, 250 milioni per il 2023, 400 milioni per il 2024-2025, e 150 milioni l'anno dal 2026 al 2035. Stanziamenti cospicui che consentiranno alle istituzioni Afam di approcciare il mondo della ricerca costruendo serie basi strutturali e tecnologiche. Primo passo, in solido, di quanto affermato dal ministro del Mur in diverse occasioni.

Ampliamento dell'organico e statizzazione
All'articolo 148 (che si occupa in generale delle assunzioni con copertura sul fondo), al comma 25, che tratta del processo della statizzazione di alcune istituzioni Afam, si sottolinea che sarà possibile il graduale inquadramento nei ruoli dello Stato non solo per i docenti con contratto a tempo indeterminato e determinato ma anche per quei docenti con contratto di lavoro flessibile: un indirizzo che pone in essere un principio di garanzia diffusa per la docenza. Il comma 26 e 27 del medesimo articolo sottolineano un altro dato cruciale molto atteso dal settore da tantissimi anni (oltre venti), ovvero l'ampliamento dell'organico: madre di tutte le battaglie fino ad ora sostenute.

Dal 1° novembre 2021 la capacità assunzionale delle istituzioni verrà di fatto ampliata attraverso una spesa di 12 milioni di euro per il 2021 e 70 milioni di euro per il 2022. Somme su cui forse si può ancora intervenire per ottimizzarle. Il comma 28 dello stesso articolo dispone che il regolamento sul reclutamento del 7 agosto 2019 n.143 si applichi a decorrere dall'anno 2022/2023, e che l'attribuzione degli incarichi sia fatta prioritariamente sulle graduatorie nazionali esistenti e in subordine sulle graduatorie – che saranno fatte nel marzo del 2021 – di cui all'articolo 3-quater, comma 3 della legge 12\2020. Reclutamento, questo, la cui ratio è di salvaguardare il precariato nell'attesa della modifica del regolamento attualmente congelato. Il comma 29, inoltre, dispone di fare una ricognizione degli incarichi in essere entro il 1 aprile 2021, in modo da ottimizzare il previsto ampliamento dell'organico.

Nuovi tecnici e soluzione per la seconda fascia della docenza
Al comma 30 è segnalata un'altra rivoluzione. Finalmente saranno previste in organico figure assolutamente necessarie come gli “accompagnatori al pianoforte” per i conservatori e i “tecnici di laboratorio” per le Accademie e l'Isia, al fine di organizzare con più efficacia tutta la parte strettamente tecnica delle discipline. Il comma 31, altresì, contiene un'importante soluzione – attesa da anni – riguardante i docenti di seconda fascia perché non sono mai stati banditi concorsi appositi per la loro progressione di carriera. La disposizione prevede che la trasformazione delle cattedre di seconda fascia in prima fascia sia inserita nell'ambito delle procedure di reclutamento e disciplinata da un decreto successivo del ministro dell'università e della ricerca, che potrà prevedere anche il totale dei passaggi per tutti i docenti coinvolti. Una disposizione che, per il suo carattere di svolta storica del problema, può essere definita – ampiamente– come inter-generazionale e risolutiva.Ultimo, ma non ultimo, il comma 32 dello stesso articolo148 risolve un'altra impasse che era stata generata dalla finanziaria dello scorso anno relativa ai contratti Cococoper la docenza.

Crediamo che l'azione impressa da queste norme in Finanziaria vada oltre il concetto di segnale, aprendo il campo all'idea che le istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica possano davvero ri-prendere il percorso plurisecolare che le lega, in modo indissolubile, alla storia delle arti di questo Paese. E se diciamo questa cosa con convinzione è perché – come dice Shakespeare – «una sola buona azione, se muore taciuta, ne uccide mille che potrebbero seguirla».

* Presidente della Conferenza nazionale dei direttori delle Accademie di Belle arti e Accademia d'arte drammatica