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Moratti, colpo mortale alla scuola pubblica

Il Mattino Moratti, colpo mortale alla scuola pubblica Adriana Splendori (seguono 19 firme) Istituto "Girardi" Cittadella Mentre tutti siamo (giustamente) indaffarati a vedere afgani in fuga...

27/10/2001
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Il Mattino

Moratti, colpo mortale
alla scuola pubblica

Adriana Splendori (seguono 19 firme) Istituto "Girardi" Cittadella

Mentre tutti siamo (giustamente) indaffarati a vedere afgani in fuga, bombardamenti e marce della pace, lieve, lieve ed inosservata, si posa sui vari tavoli delle aule-insegnanti una paginetta con le proposte della signora ministro Moratti da inserire nella nuova Finanziaria per la "ristrutturazione dell'azienda scuola".
Una ristrutturazione, mi permetta caro ministro di dirLe, che darà un colpo mortale alla scuola pubblica affossandola definitivamente da una parte e, che dall'altra, invece mi scusi sembra uscita per alcune ingenuità dal salottino della signorina Felicita di Gozzano (Lei conosce Gozzano, vero?). Quando Lei propone di non chiamare nessun supplente per certificati medici inferiori ai 30 giorni e di supplire l'insegnante mancante con gli insegnanti interni dell'istituto, Lei manda a rotoli la scuola pubblica e soprattutto dimostra di non sapere come funziona. Primo perché è molto raro che, anche nel caso di gravi malattie, un qualsiasi medico dia un congedo di 30 giorni di malattia (normalmente se ne danno 15-20 al massimo e poi magari altri 20, cosicché la scuola secondo le sue direttive attuali resta senza supplente anche per un periodo ben più lungo dei 30 giorni, ahimè!) e secondo perché gli insegnanti della scuola riescono (per sovrapposizione spesso degli orari, e a questo proposito lei non sa evidentemente quanto sia faticoso formulare un orario degli insegnanti di una scuola, con tutti gli incroci magici dei vari docenti, con compresenze di linghe e/o spezzoni in più scuole) a coprire al massimo qualche ora. Gli alunni si troverebbero così non solo ad essere senza insegnante ma ad avere un turn-over di insegnanti diversi a spizzichi e bocconi.
Quanto all'utilizzare allora insegnanti di altra materia per questa lunga supplenza è una cosa che lascia perplessi da parte di "una ristrutturatrice d'azienda". Perché, mi scusi, ma si è mai visto che quando la segretaria dell'ufficio per l'estero di un'azienda si assenta per lunghi periodi di malattia venga sostituita dal tornitore dello stesso turno? Oppure il contrario, che la segretaria si prodighi in straordinari per sostituire l'operaio specializzato al tornio? Quello che voglio dire è che non si può fare una politica di risparmio tagliando di qua ed incollando di là a casaccio, perché qualsiasi azienda, compresa "l'azienda-scuola", non funziona più. Io, mi permetta stento a credere a tanta ingenuità di proposte, ma mi vedo costretta, invece, a ritenere per esperienza e purtroppo per diffidenza, che questo sia un tentativo di far miseramente crollare la scuola pubblica affinché qualcun altro se ne avvantaggi.
E questo qualcun altro è la scuola privata, che accoglierà tutti quei genitori disperati e pronti a pagare per i propri figli perché almeno siano, come si suol comunemente dire "in una scuola che funzioni". Tanto più che, secondo le sue proposte, caro ministro, gli alunni della scuola privata non saranno più costretti, alla fine dei cinque anni ad essere esaminati da insegnanti esterni della scuola pubblica ma solo dai propri insegnanti (interni alla stessa scuola privata).
La scuola pubblica italiana è piena di vizi e difetti, ma anche di tanti insegnanti bravi e volonterosi ed è tuttoggi una delle migliori scuole in Europa e regge con orgoglio il confronto di quelle inglesi ed americane. Perché affossarla? Per risparmiare? Per favorire la scuola privata italiana che non può, dal punto di vista del prestigio e del riconoscimento del mondo accademico e del lavoro, tenere il passo con la scuola privata inglese e americana? Perché i nostri figli della scuola pubblica escano con un diploma pari in tutto e per tutto a quello della scuola privata ad eccezione del voto finale (sicuramente stringatissimo quello della scuola pubblica a confronto di quello della scuola privata) e della formazione scolastica? Caro ministro e cari genitori, dove non c'è amore per la cultura non c'è apertura delle menti, non c'è capacità critica delle persone e non c'è crescita umana.
E quando non c'è crescita umana e dilaga l'ignoranza si chiudono non solo le menti ma anche i cuori... ed è così che si dà una spintarella in più alla violenza, ai disagi ed ai misfatti di questa giovane generazione un po' persa.


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