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Mobilità, tutto in alto mare

Saltato il termine di ieri, ancora non ci sono comunicazioni per l'arrivo della direttiva

17/03/2020
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ItaliaOggi

Carlo Forte

Mobilità in stand by. Il ministero dell'istruzione aveva deciso di dare il via alle operazioni di compilazione e inoltre delle domande di trasferimento e di passaggio già da eri, 16 marzo. Ma il termine di avvio è decorso senza esito e, salvo ripensamenti dell'ultima ora, dovrebbe slittare almeno di qualche altro giorno. Perché l'amministrazione ha dovuto fare dietrofront a causa della corale opposizione dei sindacati firmatari del contratto: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda -Unams. Opposizione che le sigle avevano messo nero su bianco giorni fa in una nota congiunta inviata al dicastero di viale Trastevere, con la quale avevano fatto presente che non sarebbe stato «possibile far partire dal 16 marzo il periodo previsto per la presentazione delle domande. In una situazione che si è ulteriormente complicata ed aggravata», si legge nella nota, «è assolutamente necessario rispettare rigorosamente le disposizioni governative, limitando al minimo i contatti e gli spostamenti, nell'interesse dell'intera collettività.

Ancorché la presentazione delle domande avvenga con modalità online» recita il documento «è consuetudine consolidata che le sedi sindacali e gli stessi uffici dell'Amministrazione siano soggetti a una mole non indifferente di richieste di consulenza, normalmente svolta in presenza nelle diverse sedi. Ciò è del tutto improponibile nella fase attuale, che impone di ridurre drasticamente ogni occasione di contatto diretto e ravvicinato tra le persone».

La nota era stata inviata dopo che il ministero dell'istruzione si era espresso nel senso della indifferibilità, ormai superata, del termine del 16 marzo. Mentre una qualche apertura era stata avanzata dal dicastero guidato da Lucia Azzolina, circa la proroga del termine ultimo per la presentazione, fissato per l'8 aprile prossimo. L'ipotesi era stata notificata ai sindacati con la nota 347 di mercoledì scorso, a firma del capo dipartimento, Max Bruschi. «L'eventuale slittamento in avanti della fase «presentazione domande» si legge nella nota «determinerebbe un'ulteriore riduzione dei tempi di convalida delle domande a carico degli uffici periferici, rischiando di compromettere la connessa operazione di calcolo punteggio, nonché ritardi nella pubblicazione dei movimenti».

E ciò determinerebbe a sua volta «inevitabili ripercussioni sui tempi di calcolo delle disponibilità utili per le immissioni in ruolo prima dell'inizio delle lezioni». «Tuttavia» spiega Bruschi «riconoscendo il ruolo fondamentale delle organizzazioni sindacali a supporto dei docenti e in sinergia con l'Amministrazione, ci si riserva di valutare, in prossimità della data di chiusura domande (8 aprile c.a.), in base all'evoluzione dello stato emergenziale e compatibilmente con la sequenzialità delle varie operazioni, l'opportunità di prorogare di qualche giorno i termini di chiusura domande procedendo ad eventuale ulteriore formale comunicazione». Di qui l'ulteriore richiesta dei sindacati. Che ha avuto l'effetto, almeno per ora, di bloccare l'emanazione dell'ordinanza prevista per ieri.


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