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Mobilità, partenze a singhiozzo

Cumulo di ritardi nella pubblicazione dei movimenti, possibili ritardi nell'avvio di anno

02/08/2016
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ItaliaOggi

Carlo Forte

Tre rinvii per la pubblicazione degli esiti dei trasferimenti della scuola primaria: dal 18 luglio al 23 luglio; dal 23 al 26 e, infine, dal 26 al 29 luglio. Ed errori nei movimenti della scuola dell'infanzia, i cui esiti sono stati pubblicati il 26 luglio scorso. Ma molti uffici li hanno dovuti ritirare e correggere a mano, tenendo con il fiato sospeso i diretti interessati, perché contenevano molti errori. Le domande sono state 5mila nella scuola dell'infanzia e e 32mila nella primaria e hanno dato luogo a 9.500.000 di combinazioni. È un vero e proprio calvario quello dei docenti neoimmessi in ruolo in fase B e C. Che all'ansia della chiamata diretta devono aggiungere anche lo stillicidio dei continui rinvii della pubblicazione dei trasferimenti interprovinciali.

È in questa fase, infatti, che i circa 60mila docenti, che sono stati assunti a tempo indeterminato, per effetto del piano straordinario previsto dalla legge 107, saranno assegnati agli ambiti: una sorta di lotteria ad esito della quale 60mila famiglie sapranno se potranno continuare a vivere insieme oppure no. A differenza che in passato, infatti, l'assegnazione della sede definitiva per i neoimmessi in ruolo non farà riferimento ad una sola provincia, ma a tutti i 380 ambiti disseminati sul territorio nazionale. E una volta ottenuto l'ambito, il docente interessato non saprà ancora in quale scuola dovrà andare a lavorare. Perché la legge 107 ha disposto la cessazione del diritto alla sede di titolarità e l'introduzione della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici.

Dopo l'assegnazione agli ambiti, quindi, i docenti interessati potranno scegliere di tentare di ottenere una sede meno sgradita autopromuovendosi, inviando proposte ai dirigenti scolastici, previa compilazione del proprio curriculum vitae on line. Oppure potranno rassegnarsi ad attendere una qualsiasi chiamata. Oppure, ancora, potranno affidarsi alla lotteria della mobilità d'ufficio. Fermo restando che l'autopromozione non è garanzia di ottenimento della sede. Perché l'ultima parola spetterà ai dirigenti scolastici. Che insieme all'onere della scelta, si assumeranno anche il rischio di essere fatti oggetto di una denuncia da parte dei docenti esclusi. Perché la materia è interamente regolata dalla legge e ciò comporta la possibilità dell'insorgenza della responsabilità penale (si veda Italia Oggi del 26 luglio). Resta il fatto, però, che la materia è nuova e nuove sono anche le procedure informatiche collegate alle operazioni. Pertanto, è normale che il sistema informativo dell'istruzione sia in affanno.

Oltretutto, il sistema è costretto a gestire contemporaneamente tre situazioni giuridiche differenti. La prima è quella dei docenti già in ruolo a cui spetta, in presenza di disponibilità, il diritto all'assegnazione di una sede di titolarità. La seconda è quella dei docenti neoimmessi in ruolo, che dovranno essere assegnati agli ambiti. E la terza è una situazione mista: l'assegnazione ad un ambito dei docenti che, sebbene già in ruolo nel 2014/2015, abbiano espresso più di un ambito nella domanda di mobilità interprovinciale e l'istanza non sia stata soddisfatta nel primo ambito indicato. Per questi docenti la normativa prevede la cessazione del diritto alla sede di titolarità e l'assegnazione a uno degli altri ambiti richiesti. Che in ogni caso resta un trattamento di favore rispetto ai neoimmessi in ruolo, per i quali l'assegnazione all'ambito avviene in riferimento a tutto il territorio nazionale. D'altra parte anche in passato il sistema ha fatto cilecca in coincidenza con l'introduzione di novità. Dunque, i ritardi erano assolutamente prevedibili. Resta da vedere, però, se l'accumularsi di più ritardi potrà determinare la impossibilità di dare inizio all'anno scolastico con tutti i docenti in cattedra, reintroducendo quella che una volta si chiamava la girandola dei supplenti. Un susseguirsi di supplenti nominati dal dirigente scolastico, a loro volta sostituiti da altri docenti nominati in corso d'anno.


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