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Metà in aula, metà a casa la frenata di Azzolina

Maturità, stop dei presidi

04/05/2020
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Il Messaggero

 «E' solo una proposta». La ministra all'Ìstruzione, Lucia Azzolina, fa una mezza retromarcia sulla riapertura della scuola a settembre con metà classe a casa a seguire le lezioni online e metà in aula. Troppe le proteste dei comitati dei genitori. Inoltre, alcune forze politiche non l'hanno presa bene. Così su Facebook la ministra specifica che «si tratta di un elemento di dibattito e non di una decisione. E' certo che servirà flessibilità». 
A tenere banco c'è anche la questione maturità del 2020. Si farà in presenza, quindi a scuola, ma per i presidi restano troppi dubbi. Si farà con la mascherina? Andrà misurata la febbre? Troppe, a poco più di un mese dalla prova, le domande a cui dare una risposta. A giorni dovrebbe arrivare l'ordinanza della ministra. Il 7 maggio il ministero incontrerà i dirigenti scolastici proprio per capire come risolvere la pratica-maturità. Per ora, le uniche certezze riguardano il fatto che le due prove scritte non si faranno e che i candidati alla maturità dovranno sostenere solo un colloquio. Una maxi prova che potrebbe valere fino a 40 punti e che si svolgerà a scuola davanti alla commissione, tutta interna. Vale a dire che siederanno nella stessa aula il candidato e la commissione composta da sei docenti e un presidente esterno. Per un totale di 8 persone che, ovviamente, dovranno rispettare la distanza di sicurezza: ancora da decidere se sarà di uno o due metri. Serve uno spazio decisamente ampio. Ma, durante il colloquio, spesso i candidati vengono sottoposti ad esercizi scritti da svolgere su un foglio: in questo caso il docente non potrà avvicinarsi a correggere e comunque l'esercizio deve essere visto dall'intera commissione. Quindi servirà una lavagna, che sia ben visibile anche all'ultimo docente seduto più lontano. Potrebbe trattarsi anche di dieci metri di distanza. E ancora: la mascherina sarà obbligatoria?
LA TEMPERATURAStando alle indicazioni che interessano i posti di lavoro, è prevista la misurazione della temperatura corporea: «Servirà uno scanner, non potremo certo usare un semplice termometro di quelli che hanno le scuole per tutti i giorni - spiega Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi - o sarà sufficiente dichiarare di aver misurato la febbre prima di entrare a scuola? E se qualcuno si dovesse ammalare?» Sarebbe un disastro dover bloccare le procedure e mettere tutti in quarantena.
La maturità muove, ogni anno, circa 500mila studenti e migliaia di docenti. Controllare le misure di sicurezza resta quindi fondamentale. «Sarà complicato anche formare le commissioni visto che molti docenti hanno più di 50 anni e per l'Inail i 55enni sono a rischio. È necessario definire specifici protocolli di sicurezza. Servono regole chiare e servono subito». Intanto, in attesa dell'ordinanza ministeriale, le scuole si stanno già organizzando: «Ci stiamo confrontando per individuare le aule più idonee per evitare assembramenti - spiega Mario Rusconi, presidente Anp Roma e Lazio - e assicurarci che tutti i servizi igienici siano funzionanti per garantire la fruibilità e la pulizia continua. Inoltre gli spazi esterni come cortili e giardini vanno sistemati e tenuti in ordine». Intanto l'università sta seguendo una strada decisamente diversa: lauree ed esami procedono online. Il ministro all'università, Gaetano Manfredi, ha deciso che saranno online anche gli esami di Stato di abilitazione per l'acceso alla professione: un'unica prova orale a distanza.
Lorena Loiacono