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Medicina, pronto il disegno di legge: primo anno aperto a tutti e test per il secondo

È la proposta della maggioranza, in linea con quanto aveva anticipato palazzo Chigi un anno fa. Stop al numero chiuso per l’ammisisone ai corsi diversi da quelli dell’area sanitaria che non prevedono tirocini o laboratori propedeutici

03/08/2019
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Corriere della sera

VAlentina Santarpia

Iscrizione libera al primo anno per tutte le facoltà sanitarie: medicina, odontoiatria, biotecnologie, farmacia, chimica e tecniche farmaceutiche. E test selettivo per accedere al secondo anno. È questo uno dei punti chiave del disegno di legge della maggioranza per l’accesso alla facoltà di Medicina, e per andare verso il superamento del numero chiuso, come indicato già da un contestato Consiglio dei ministri un anno fa. La proposta punta a «consentire a tanti studenti di dimostrare la loro motivazione e il loro impegno prima di essere esclusi dall’accesso a una facoltà, ma anche per risolvere l’annoso problema, che riguarda in particolare la facoltà di medicina, dell’imbuto formativo che impedisce ai nostri laureati di entrare nel mondo del lavoro», spiega il relatore Manuel Tuzi, M5S.

Come funziona

Secondo la proposta di legge, tutti gli studenti che si iscrivono alle facoltà dell’area sanitaria possono farlo senza superare un esame: frequenteranno per il prino anno un’area comune sanitaria che prevede identici corsi ed esami finali. Solo ottengono, nel corso di quest’anno, un numero minimi di crediti formativi, possono accedere ad una «prova di verifica, unica per tutti i corsi di laurea e di contenuto identico nel territorio nazionale», sulla base del programma svolto durante il primo anno accademico. Sulla base dell’esito di questa prova, viene stilata una graduatoria nazionale nella quale i vincitori sono destinati ai corsi di laurea prescelti e alle sedi prescelte: i posti disponibili sono fissati sulla base del fabbisogno del Servizio sanitario nazionale, come accade oggi, ma l’articolo 4 precisa che non possono essere mai inferiori al numero complessivo dei laureati dell’anno precedente. Gli studenti che non raggiungono il minimo punteggio necessario all’accesso, possono usare i crediti ottenuti in tutte le facoltà dell’area scientifica.

Le altre facoltà

Per quanto riguarda invece le altre facoltà non sanitarie che non presentano tirocini o laboratori propedeutici, verrà eliminato il numero chiuso. «Infine, abbiamo pensato anche alla fase successiva alla laurea: ad esempio, prevediamo che i giovani abbiano la possibilità di laurearsi e abilitarsi nello stesso giorno. La cosiddetta laurea abilitante è un altro pezzo importante e necessario che contribuirà a migliorare il nostro sistema universitario», conclude Tuzi.