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Medicina, il pasticcio del numero chiuso Abolito. Ma non subito

Annuncio a sorpresa di Palazzo Chigi: studenti tutti ammessi Poi fa dietrofront: "Obiettivo politico di medio periodo"

17/10/2018
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la Repubblica

Michele Bocci

Non se l’aspettavano adesso e nemmeno tutta in un colpo solo, anche se in passato ne avevano parlato entrambi. Quando ieri mattina i ministri alla Salute e all’Istruzione Giulia Grillo e Marco Bussetti hanno visto il comunicato online della presidenza del Consiglio sulla manovra, il punto 22 li ha fatti saltare sulla sedia. " Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina", è il titolo del capitoletto. Questo il testo, che annuncia una misura netta e immediata: " Si abolisce il numero chiuso nelle facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi".

All’inizio non c’è stato nemmeno il tempo di capire come sia potuta uscire una cosa del genere, c’era da rispondere alle domande dei giornalisti e da seguire le dichiarazioni polemiche di associazioni, sindacati e ordini dei medici e pure dei rettori. L’idea di un cambiamento di tale portata fatto in questo modo e all’improvviso, senza un minimo di discussione, non piaceva a nessuno.

« Sarò franco con voi, non mi risulta » , è stata la prima dichiarazione di Bussetti, mentre dal ministero alla Salute filtrava uguale stupore per un provvedimento del quale non si sapeva nulla. C’è voluto un po’ di tempo per organizzare le idee e sentire Palazzo Chigi su quel capitoletto del quale non si era parlato, almeno in quei termini, durante il Consiglio dei ministri. Poi è partito il primo comunicato congiunto Grillo-Bussetti. «Abbiamo chiesto in sede di Consiglio dei ministri, di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina. È un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza. Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest’anno per gradi » . Quindi ci vorrà tempo, intanto si ragione di aumentare i 10mila posti disponibili per quasi 70mila candidati, non di aprire a tutti.

Dopo un po’ interviene anche la presidenza del Consiglio per precisare « che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, la Conferenza dei rettori, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso » . Non c’è fretta, si ripete, e di certo non ci si muove prima di aver parlato con le Università e aver messo a punto un programma di crescita dei posti.

Di pomeriggio, con la tempesta un po’ attenuata, si è iniziato a ragionare su quanto successo. Chi ha scritto il punto 22? La versione non ufficiale, ma che comunque circola nel governo, è che qualcuno abbia fatto un "errore", inserendo nel comunicato l’abolizione, sulla quale il Consiglio dei ministri non aveva deciso nulla, perché in passato, anche sul " Blog delle Stelle", Giulia Grillo aveva parlato di una misura del genere. Ma c’è anche una lettura più maliziosa. Potrebbe essere stata una scelta volontaria, di qualcuno vicino al leader della Lega Matteo Salvini, che aveva detto di gradire l’abolizione del numero chiuso. Del resto anche Bussetti avevano preso una posizione simile. Lui e la Grillo però non si aspettavano di trovarsela in quei termini nella prima manovra del governo gialloverde.