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Maturità, si va verso l'esame orale A Pasqua niente lezioni online

La didattica a distanza non sarà più volontaria ma obbligatoria. Si fa strada l'idea di un atto formale per dare un sostegno giuridico a tutte le decisioni che verranno prese d'ora in poi a scuola

06/04/2020
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La Stampa

Flavia Amabile

Flavia amabile
Roma
La didattica a distanza non sarà più volontaria ma obbligatoria. Si fa strada l'idea di un atto formale per dare un sostegno giuridico a tutte le decisioni che verranno prese d'ora in poi a scuola. Il Ministero dell'Istruzione ci sta lavorando e dovrebbe presentare oggi in consiglio dei ministri le misure per realizzare un insegnamento attraverso l'uso di strumenti informatici o tecnologici durante questa fase di sospensione dell'attività scolastica. Ne ha parlato anche ieri sera durante la trasmissione «Che tempo che fa» la ministra Azzolina, confermando le novità in arrivo sulla maturità: «Se si torna a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna. Ma se non si tornasse a scuola ci sarà un'unica prova orale». Gli studenti, ha annunciato, «sono ammessi tutti alla maturità».
Fra le misure che verranno presentate oggi non sono previste modifiche all'orario scolastico per le feste di Pasqua: le lezioni si fermeranno dal 9 al 14 aprile ma le scuole possono nella loro autonomia decidere qualche giorno di recupero delle ore di lezione non svolte soprattutto subito dopo la chiusura del 4 marzo quando non tutti gli istituti erano riusciti ad organizzare l'attività didattica.
Alcune scuole infatti stanno valutando la possibilità di recuperare, altre hanno già escluso l'ipotesi. Dovranno invece farsi strada anche le prime misure per garantire la regolarità del prossimo anno scolastico e evitare difficoltà nella valutazione e nel recupero degli apprendimenti dal prossimo settembre. Via libera da parte dei sindacati all'eventuale decisione di rendere obbligatoria la didattica a distanza.
Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola: «Non siamo contrari alla didattica a distanza obbligatoria in una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo. Chiediamo però che sia lasciata libera la scelta dello strumento e della metodologia didattica in rispetto dell'autonomia prevista nell'insegnamento. Non si può quindi imporre una piattaforma al posto di un'altra, gli insegnanti devono poter scegliere quella che ritengono più valida. Né si possono imporre firme sul registro elettronico. Vanno definiti gli indirizzi a livello di istituzione scolastica consapevoli del fatto che a un mese dalla sospensione dell'attività in presenza gli insegnanti hanno risposto con una generosità che va riconosciuta: il 98% è impegnato nella didattica a distanza».
Alcuni decideranno nei prossimi giorni se continuare le lezioni anche durante le vacanze di Pasqua. Diana Imperatore insegna matematica all'Itt Guido Dorso di Avellino: «I ragazzi ci manifestano desiderio di vicinanza. Soprattutto quelli che frequentano le ultime classi sono molto preoccupati per la conclusione del loro percorso. Abbiamo accolto la richiesta, per noi docenti non ci sarebbe alcuna remora, stiamo valutando se ci siano impedimenti di tipo normativo». —sta, per noi docenti non ci sarebbe alcuna remora, stiamo valutando se ci siano


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