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Maturità, orale a rischio caos: «Il 50% non sa come si svolge»

Un salto nel buio, così i maturandi 2019 percepiscono l'esame di Maturità che li aspetta tra 9 giorni

10/06/2019
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Il Messaggero

Un salto nel buio, così i maturandi 2019 percepiscono l'esame di Maturità che li aspetta tra 9 giorni: a togliere il sonno ai ragazzi è la temuta prova orale. Uno su due, ad oggi, non sa di cosa si tratta. La prossima settimana, infatti, parte l'esame di Stato e tra i 520mila candidati l'ansia si sta facendo decisamente sentire. Che cosa li spaventa di più? Quest'anno, di certo, a tenere banco tra le paure dei maturandi c'è la nuova composizione dell'esame che, fresco di riforma, porta con sé non poche incognite. Primo fra tutti il colloquio: si tratta infatti dell'unica parte dell'esame su cui gli studenti dell'ultimo anno delle superiori non hanno potuto esercitarsi in classe.
LE SIMULAZIONIIl restyling dell'esame vede infatti cambiare anche i due scritti, quello di italiano e quello di indirizzo, per i quali però il ministero dell'istruzione ha messo a disposizione le simulazioni su cui i ragazzi e i loro docenti possono esercitarsi. Lo hanno fatto durante l'anno scolastico, negli ultimi mesi, e lo stanno facendo anche in questi giorni per restare concentrati sulle prove. Lo stesso non può dirsi però dell'orale: il ministero ha fornito solo delle indicazioni ma non può esserci una simulazione uguale per tutti. Saranno i candidati di quest'anno a rompere il ghiaccio con il nuovo esame. E l'incognita vale per tutti, anche per i docenti perché la maturità, quest'anno più che in passato, mette alla prova anche i commissari interni ed esterni che, per la prima volta, si troveranno ad esaminare e valutare gli studenti con modalità mai sperimentate. Dallo scritto multidisciplinare, che potrebbe portare all'esame greco e latino insieme o matematica e fisica insieme, fino al colloquio che parte con le tre buste: il candidato ne sceglierà una in cui troverà il materiale da cui far partire l'orale.
IL SONDAGGIOSu questo aspetto restano gli interrogativi maggiori: secondo un sondaggio di skuola.net su un campione di 4500 ragazzi, il 53% degli intervistati dice di non aver avuto la possibilità di fare le prove generali del colloquio. Più di un ragazzo su due, a cui si aggiunge il 33% che ha fatto un solo test. Solo un 14% assicura di aver simulato più volte le domande a sorpresa. Per molti ragazzi però non è ancora chiaro in che modo verranno affrontate le tematiche, previste nel colloquio, come quelle legate all'alternanza scuola lavoro o Cittadinanza e Costituzione.
I DOCENTIUn maturando su 4 infatti assicura di non aver ricevuto alcuna indicazione pratica dai docenti e dai tutor sulla necessità o meno di dover portare una relazione sull'esperienza di alternanza. Stessa situazione per Cittadinanza e Costituzione. In base alle indicazioni del ministero, gli argomenti che verranno proposti nelle buste chiuse saranno tra quelli presenti nel documento del consiglio di classe, che come sempre indica il percorso formativo svolto dagli studenti durante l'anno.
NIENTE SORTEGGIOSull'utilizzo delle buste esiste però un problema legato all'inclusività dei ragazzi con disabilità o con disturbi specifici dell'apprendimento, come ad esempio gli studenti dislessici: per loro i materiali del colloquio verranno predisposti in base al percorso individuale e non saranno inseriti nelle buste. Insomma, per i ragazzi con disturbo dell'apprendimento niente sorteggio, il colloquio inizierà senza le buste e quindi diversamente da come sarà per tutti gli altri. Quest'anno il problema riguarda circa 20mila ragazzi: tanti sono gli studenti dell'ultimo anno delle superiori con Dsa. Ma nella scuola italiana, in tutto, sono 255mila i ragazzi con dsa per i quali da qui a qualche anno si presenterà il problema delle buste. Un argomento da trattare. Sul tema sono intervenuti anche i dirigenti scolastici dell'Anp con una lettera al ministro Bussetti: «È opportuno - spiega il presidente Antonello Giannelli -prevedere la predisposizione di tre buste contenenti il materiale su cui far avviare il colloquio, in coerenza con il piano didattico personalizzato, anche per gli studenti con dsa. La nostra richiesta è in linea con quella formulata dalla Associazione Italiana Dislessia».
Lorena Loiacono


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