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Maturità, lunedì escono le materie Panico Fisica al liceo scientifico

L’ipotesi che il Miur per la prima volta scelga Fisica al posto di Matematica come seconda prova dello Scientifico scatena il terrore fra i maturandi.

27/01/2017
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

Ma perché Fisica no? Perché sarebbe la prima volta. Perché è troppo difficile. Perché a scuola se ne fa troppo poca per puntare a superare brillantemente l’esame di Stato. E così dal liceo Scientifico XXV Aprile di Pontedera (Pisa) parte una «petizione» per il ministro dell’Istruzione che in molti saranno pronti a sottoscrivere: se proprio deve essere, che si aspetti ancora un anno. O due.

Materie

Manca pochissimo: le materie della seconda prova scritta d’esame verranno comunicate lunedì 30 gennaio, ha fatto sapere la ministra Valeria Fedeli. In virtù dell’«alternanza» - quella regola non scritta ma costantemente rispettata per cui il Miur, generalmente, alterna di anno in anno la materia oggetto del secondo scritto di indirizzo - al liceo classico dovrebbe arrivare Latino (nel 2016 i maturandi hanno dovuto tradurre una versione dal greco); al linguistico tedesco o spagnolo (l’anno scorso è stata la lingua prevalente, nella maggior parte dei licei inglese); per i futuri ragionieri si ipotizza economia aziendale. Ma allo Scientifico, l’alternanza tra matematica e fisica, prevista dalla riforma Gelmini - entrata a regime nel 2015 - non c’è ancora stata: le preoccupazioni di studenti e prof, lo scorso anno, avevano indotto la ministra Giannini a rinviare. Oserà ora abbatter per prima il tabù la ministra Fedeli, fresca di nomina?

Petizione

Sui social gli studenti, per scaramanzia (terrore?), si dicono «praticamente certi» che quest’anno arriverà fisica. Da Pontedera genitori, studenti e professori tentano la carta dell’iniziativa popolare per convincere il Miur a rinviare ancora. La petizione - pubblicata su Change.org e aperta a tutte le scuole d’Italia – ha già raccolto 11mila firme. Si fa appello al «rispetto del lavoro di studenti e docenti», ricordando il livello «spropositatamente difficile» delle simulazioni di prova pubblicate dal Miur: «Il livello delle richieste appare decisamente sproporzionato in relazione a quanto è ragionevolmente possibile svolgere in aula», si legge.

Esempi di prova di Fisica per la Maturità scientifica: 1 - 2

Con tre ore al triennio e due al biennio - hanno detto più volte i prof - non si riesce neppure a completare il programma dell’ultimo anno. Mentre «gli ignoti estensori» hanno messo insieme delle prove che richiedono «competenze in possesso di un fisico, non di uno studente liceale».

Tre anni

Il Paese che fu di Galileo, di Fermi e di Marconi, insomma, si blocca al via: «Prove di esame di tale tenore porrebbero in grave difficoltà sia gli studenti, sia i docenti, chiamati ad un lavoro preparatorio semplicemente impossibile, con conseguente e ingiusta penalizzazione dell’intera carriera scolastica di un ragazzo». Come uscirne? Gli autori della petizione chiedono che il ministero eviti di affidare l’elaborazione di prove d’esame a chi non ha conoscenza delle reali condizioni di lavoro nelle scuole italiane. Studenti e prof del liceo toscano hanno anche scritto alla Commissione Consiliare della Regione Toscana (che ha tra le competenze anche il diritto allo studio) perché affronti la problematica con il Miur. Nell’appello, chiedono «un incontro con una delegazione ministeriale per arrivare a una soluzione condivisa»: l’istituzione di «corsi ministeriali (non a pagamento) per dare la possibilità ai docenti di prepararsi per essere in grado di istruire gli studenti degli anni a venire e, magari, riproporre la prova di Fisica, nei termini in cui è stata proposta nell’attualità, dopo un triennio». E, comunque, se fisica deve essere, che la prova sia tarata sui programmi svolti davvero in classe.

L’esame

Intanto, in attesa delle novità che trasformeranno l’esame a partire dal 2018, quest’anno nulla cambia: tre scritti con il quizzone redatto dalle singole commissioni, formate da componenti esterni e interni e, a seguire, il colloquio orale. Voto minimo 60 centesimi, massimo 100. E per i migliori anche la lode.


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