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Maturità light mavera "Come una mini laurea"

Il giorno degli esami

16/06/2021
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Il Messaggero

Mascherina sul volto, igienizzante tra le mani e il cuore che batte in gola. Perché la maturità, anche se in formato ridotto, è sempre l'esame per eccellenza. Lo sanno bene i 540mila ragazzi per i quali oggi parte l'esame di Stato, il secondo in modalità Covid. Le norme anti-contagio infatti entreranno, ancora una volta, nella vita negli studenti: i candidati potranno avere al loro fianco un solo accompagnatore, all'ingresso della scuola dovranno consegnare un'autocertificazione sul loro stato di salute e dovranno igienizzare la mani. La mascherina, rigorosamente chirurgica, deve essere indossata fino a quando lo studente prenderà posizione in aula. I posti saranno già definiti, tutti distanziati di due metri l'uno dall'altro: sono quindi presenti in aula 9 persone: 7 docenti, il candidato e l'accompagnatore. Una volta seduto in aula, per il candidato inizia l'esame. Un anno fa, a causa della pandemia, la maturità cambiò volto prendendo una nuova veste confermata anche per quest'anno: sono state abolite le due prove scritte e tutto si svolge in una sola prova, quella orale. In circa sessanta minuti il candidato dovrà farsi valere, dimostrando di aver studiato e di saper affrontare un esame. 
I DATIUna prova light ma tutt'altro che scontata. Anche se, comunque, i non ammessi ci sono stati: quasi 4 ragazzi su 100 non andranno alla maturità. È stato ammesso all'esame di Stato, infatti, il 96,2% degli iscritti all'ultimo anno delle superiori con tassi regionali di non ammissione che vanno dall'8,50% della Sardegna al 2,4% della Campania, passando per il 3,6% del Lazio e il 3,50% della Lombardia. Per tutti gli altri, oggi si comincia con un ritmo di cinque ragazzi al giorno, visto che i colloqui durano circa un'ora. In commissione d'esame troveranno i loro professori. I docenti dovranno valutare i ragazzi e assegnare loro dei punti che andranno a sommarsi ai crediti di cui i candidati sono già in possesso. Il credito scolastico viene attribuito fino a un massimo di 60 punti e si basa sui crediti raggiunti negli ultimi tre anni di studio, al colloquio invece verranno assegnati fino a 40 punti. Inoltre, per la valutazione finale, i docenti potranno decidere di assegnare un bonus di 5 punti e la lode. 
IL COLLOQUIOIl colloquio parte con l'esposizione di un elaborato: «Si tratta di una tesi da discutere - ha spiegato il ministro all'istruzione Patrizio Bianchi - il fatto che devi imparare a scrivere una cosa per un mese e dibatterla, affrontarla, è entusiasmante; ho trovato i ragazzi entusiasti, non vogliono essere trattati come se fossero di serie b». Il ministro Bianchi fa riferimento alla tesi di laurea perché la stesura dell'elaborato ricorda lo studio universitario: i candidati hanno avuto un mese di tempo per sviluppare un tema, concordato con i docenti, ed hanno consegnato un elaborato da cui partiranno per il colloquio. 
Dopo la discussione della tesina, si procede con la discussione di un testo di letteratura italiana e con l'analisi di materiali didattici come un testo, un documento, un'esperienza, un problema da cui partire per toccare tutte le diverse discipline. Durante il colloquio ci sarà modo di trattare anche gli aspetti dell'esperienza svolta nei Pcto, i percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento vale a dire il progetto che ha preso il posto della vecchia alternanza scuola lavoro, e delle conoscenze maturate nell'ambito dell'educazione civica. La parte più critica, per i ragazzi, è l'analisi del materiale proposto dalla commissione da cui deve partire un colloquio interdisciplinare. Si rischia infatti di proporre i soliti collegamenti: «eviterei di fare collegamenti banali - spiega Michele Passante, professore di matematica del liceo scientifico Newton di Roma - preferisco un candidato che mi dica: non ho collegamenti interessanti, fatemi voi una domanda. Piuttosto che sentire uno studente che collega i limiti della ragione con il limite di matematica. Questo è il consiglio che darei a mio figlio: non arrampicatevi sugli specchi, dite quello che sapete, senza ansie eccessive. C'è poi una parte emotiva, legata al periodo, ai timori dei ragazzi e a questi due ultimi anni di scuola tanto complicati. Si terrà conto di questo». 
Lorena Loiacono


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