FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3765637
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Mattino-Supplenti in maternità senza paga Il ministero: è solo un parere tecnico

Mattino-Supplenti in maternità senza paga Il ministero: è solo un parere tecnico

GIALLO CON POLEMICHE SU UNA CIRCOLARE Supplenti in maternità senza paga Il ministero: è solo un parere tecnico Congedi parentali dei supplenti: paga piena oppure no? La questione non è nuova, m...

06/03/2002
Decrease text size Increase text size
Il Mattino

GIALLO CON POLEMICHE SU UNA CIRCOLARE
Supplenti in maternità senza paga
Il ministero: è solo un parere tecnico
Congedi parentali dei supplenti: paga piena oppure no? La questione non è nuova, ma a rilanciarla è stata la rivista specializzata Tuttoscuola, alla luce di una nota interna del ministero dell'Istruzione dello scorso gennaio che si pronuncerebbe a sfavore dei supplenti.
Se la cicogna arriva, sono dunque tempi duri per la mamma-supplente. Perchè? Da sempre, sottolinea Tuttoscuola, i supplenti in congedo per maternità "hanno percepito una retribuzione inferiore a quella del personale di ruolo. Ma il dibattito si è riacceso dopo la presa di posizione del ministero dell'Istruzione, che si è pronunciato sulla questione, mentre i sindacati - rileva la rivista - protestano per quella che considerano un'invasione di campo: non spetta a viale Trastevere prendere posizione, in quanto in regime privatistico tale possibilità è rimessa solo ai contraenti, Aran e sindacati firmatari".
Ma da dove nasce la diatriba? La legge 53/2000, che ha dettato nuove norme sull'intera materia dei congedi parentali "non prevede nulla di preciso sulle retribuzioni dei supplenti in maternità, ma ha precisato che i contratti collettivi di lavoro possono prevedere condizioni di maggior favore rispetto a quelle previste dalla presente legge". Con il contratto scuola del biennio 2000-2001 si è poi aperta una nuova prospettiva, grazie alla generica dizione che attribuisce al personale dipendentè, senza distinzione di posizione, le nuove norme di tutela della maternità e paternità. Da circa un anno, sottolinea la rivista, anche le istituzioni scolastiche si muovono nel dilemma: pagare i supplenti come il personale di ruolo o no? E proprio il ministero, afferma Tuttoscuola, con una "nota interna del Gabinetto, prot. 5040, del 24.1.2002, trasmessa anche a un quesito del provveditorato di Novara, ha espresso l'avviso che la retribuzione dei supplenti non possa essere uguale a quella dei titolari". La nota interna - ha subito replicato il ministero - "non ha inteso dare indicazioni per ridurre la paga ai supplenti, bensì costituisce un mero parere tecnico". Del resto, affermano le fonti ministeriali, "si riconosce che le scuole da circa un anno si trovano nel dilemma su come retribuire il personale a tempo determinato in maternità. Si ribadisce quindi, come già chiarito alle organizzazioni sindacali del comparto scuola, che tale parere tecnico - hanno concluso le fonti - è del tutto inidoneo a recare interpretazione di norme pattizie". E subito si sono levati gli scudi dei sindacati. "È sbagliata e illegittima la nota del ministero - sbotta Massimo Di Menna, leader della Uil Scuolao generale della Uil Scuola -- perchè non c'è solo il contratto che regolamenta favorevolmente tale norma, ma la legge sulla tutela delle lavoratrici madri del 2000 riguarda tutte le lavoratrici che si trovano in congedo obbligatorio per maternità e non poteva essere diversamente". Inoltre, è "impensabile - secondo Di Menna - che una donna che deve lasciare il lavoro per la maternità possa, per il periodo previsto, essere danneggiata con una riduzione della retribuzione. Verificheremo i casi di applicazione di questa nota illegittima e tuteleremo le persone coinvolte in sede legale".