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Mattino-Supplenti e insegnanti di ruolo,ma la maternità è uguale per tutte?

UNA NOTA DEL MINISTERO POCO CHIARA Supplenti e insegnanti di ruolo, ma la maternità è uguale per tutte? Un parere tecnico, forse semplicemente un equivoco o "un'errata interpretazione", come sot...

19/03/2002
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Il Mattino

UNA NOTA DEL MINISTERO POCO CHIARA
Supplenti e insegnanti di ruolo,
ma la maternità è uguale per tutte?
Un parere tecnico, forse semplicemente un equivoco o "un'errata interpretazione", come sottolineano i sindacati. Fatto sta che la nota interna del Ministero della Pubblica Istruzione, che metteva in forse la paga intera ai supplenti in caso di congedo parentale, ha allarmato molte mamme e papà che lavorano nella scuola con contratti a tempo determinato.La notizia si è diffusa in un lampo.
"Sono anni che lavoro come supplente e questa volta mi hanno chiamata proprio al secondo mese di gravidanza", racconta Teresa, che da poco meno di un mese sostituisce una professoressa di lettere in un istituto tecnico della Provincia di Napoli. "Sono contenta per carità, ma ho sentito le voci in merito alla circolare trasmessa dal Ministero e mi sono un po' allarmata. Proprio l'ultimo contratto relativo al biennio 2000-2001 prevedeva maggiori garanzie per noi precari e di conseguenza questa nota da parte dell'amministrazione del dicastero mi sorprende".
Della stessa opinione anche Giovanna: "Ho 35 anni e lavoro nella scuola da due sempre da precaria. Ho tanto desiderato il bambino che sta per nascere. Non mi aspettavo questa notizia. In realtà ci ho capito ben poco, vorrei un po' di chiarezza". "Quali sono i miei diritti?", chiede Francesca, che lavora in una scuola di Secondigliano. "Già non è facile cambiare ogni volta scuola e studenti: creare l'intesa giusta per poi lasciarli pochi mesi dopo. Essere trattata diversamente dagli insegnanti di ruolo anche per la maternità è l'ennesima mazzata".
"Meno soldi in busta paga quando andrò in maternità?", Rosa cade dalle nuvole. "Non è la prima volta che sento discutere dei soldi che dovrebbero essere corrisposti alle supplenti. Hanno idea di quanto costino pannnolini e pappine?". "Non è possibile che una donna per diventare mamma debba subire una riduzione dello stipendio", reclama Lucia, professoressa di un Liceo del centro di Napoli. "Non dimentichiamo che solo pochi anni fa ai supplenti non era concesso ammalarsi che per un massimo di sei giorni.Cerchi di superare queste discriminazioni e poi ti riportano indietro di anni".
E i sindacati? Sembrano mostrare sicurezza. "Siamo convinti che la notizia non rappresenti altro che una non corretta interpretazione da parte di qualcuno al Ministero di una parte del contratto di lavoro stipulato a marzo 2001", afferma Franco Buccino, responsabile provinciale della Cgil Scuola. "Sull'argomento maternità e congedi parentali le norme di tutela facevano riferimento genericamente ai dipendenti. In realtà, non c'è differenza tra insegnanti di ruolo e non di ruolo.È stato uno scivolone del Ministero, al quale speriamo si ponga rimedio al più presto".
Come rimediare all'intoppo? "Occorre un'interpretazione autentica del contratto, che può essere fatta solo da parte di chi lo ha sottoscritto, ovvero l'Aran e i sindacati. Abbiamo chiesto un incontro per far sì che si rispetti appieno l'applicazione del contratto. Fare altrimenti sarebbe un atto assolutamente discriminatorio".
s. m.