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Manifesto-Un girotondo contro la Moratti

SCUOLA Un girotondo contro Moratti Domani il popolo del Palavobis circonda il ministero. La Cgil dice "no" ai nuovi esami CINZIA GUBBINI Volantini di fronte agli istituti superiori. Parte questa...

13/04/2002
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il manifesto

SCUOLA
Un girotondo contro Moratti
Domani il popolo del Palavobis circonda il ministero. La Cgil dice "no" ai nuovi esami
CINZIA GUBBINI
Volantini di fronte agli istituti superiori. Parte questa mattina la "campagna" della Cgil scuola contro i nuovi esami di stato, introdotti attraverso la legge finanziaria 2002: "Commissioni d'esame composte esclusivamente da docenti della classe, anziché da altre scuole, e un unico presidente per la scuola - ha denunciato il segretario nazionale Enrico Panini - porteranno deliberatamente a una perdita del valore legale del titolo di studio". Nel pomeriggio, invece, gli "autoconvocati" della Commissione De Mauro si incontrano a Roma a Palazzo Marini, anche per rispondere al grido d'allarme che viene dalle scuole superiori, dove sono partiti i progetti "curricolari", ma tutto si è bloccato visti i nuovi venti di "riforma". E domani succederà qualcos'altro, a testimonianza - se ce ne fosse bisogno - della diffusa contrarietà al progetto del ministro. Centinaia di persone, alle 15 in punto, faranno capolino in più di venti città, come è successo già ieri sera a Foggia. Il loro slogan sarà l'articolo 34 della Costituzione italiana, laddove dice che la scuola è, almeno per otto anni, aperta a tutti e gratuita; che i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi hanno il diritto di accedere ai livelli più alti dell'istruzione. E siccome, secondo loro, la riforma Moratti mette in dubbio proprio questi principi, domani sarà girotondo (info: www.girotondo.cjb.net). A Roma il ministero di viale Trastevere sarà "cinto" dalle braccia tese di centinaia di persone. In altri luoghi saranno circondate scuole simbolo, provveditorati; a Bologna si "girotonda" intorno a una scenografia costruita dagli studenti e che rappresenterà una classe; a Milano ci sarà l'attrice Paola Cortellesi, diventata famosa con la Gialappa's band per la sua interpretazione della Moratti "scuola free e scuola pay".
Venerdi' 12

Insomma, loro, i "girotondisti", domani puntano dritto contro la "scuola secondo Moratti". Gli organizzatori si aspettano parecchie persone, perché in questi giorni di fervido lavoro (tutto da casa, con megabollette telefoniche e mailing list messe insieme con i contatti degli amici) hanno ricevuto numerosi segnali, gente che scrive e dice "vengo anch'io". Ma chi sono gli organizzatori? Gli stessi della prima mobilitazione in difesa della giustizia, e poi del pluralismo dell'informazione, Daria Colombo a Milano, Marina Astrologo a Roma, Benedetto Zacchiroli a Bologna e, ovviamente, molti altri. Obiettivo: "raccogliere le esigenze delle persone, preoccupate per come il governo sta gestendo questo paese" partendo sempre e comunque dalla difesa del dettato costituzionale: "Perché anche se siamo una repubblica giovane, la costituzione ormai ce l'abbiamo stampata nel Dna", nota Zacchiroli. E, la scuola, dicono i "girotondisti": "è stata sin dall'inizio tra i temi che ci sentivamo in dovere di difendere". Non si tratterà di una manifestazione che analizzerà punto per punto la riforma, né che proporrà un'"altra scuola", né che difenderà i modelli di riforma dei governi precedenti. "In piazza con noi ci saranno persone di diversi schieramenti- spiega Daria Colombo - persino persone che hanno votato il governo Berlusconi, ma che su questo punto dicono "non ci sto"". Incontrerete il ministro? "Ma no - spiega Daria - quello non è il nostro compito. Noi cerchiamo di evidenziare un malcontento, che è anche il nostro. Parlare con il ministro, cercare di bloccare la riforma, è un compito dei partiti". Quindi in piazza domani pomeriggio ci saranno le voci di chi magari non ne sa niente se sia meglio andare a scuola a cinque anni e mezzo o fare cicli 7+5, oppure 5+3+4, però ha subodorato che alcuni servizi potrebbero diventare a pagamento, che c'è una mezza idea di mettere a pagamento pure il tempo pieno, e che i ragazzi dovranno scegliere tra il percorso di istruzione e quello di formazione a 13 anni. Per la serie, non c'è bisogno di essere "esperti" in materia, per capire che cambiamenti di questo tenore andranno a ledere i diritti fondamentali delle persone, e il futuro del paese. E guai a dire ai girotondisti che fanno politica "leggera". "Abbiamo trovato un modo diverso di fare politica, magari distante dalle forme tradizionali, ma che riesce ad aggregare. Gli studenti ci saranno, anche se non in massa. La forza che traina questo movimento, se lo vogliamo chiamare così, non sono i giovani. Ma per esempio ci saranno tantissimi genitori". Tutte quelle persone "democratiche", ma che rifuggono dall'idea di sfilare sotto qualche bandiera. Alla fine, non è altro che un segno dei tempi.


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