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Manifesto-Milano, se lo sciopero fa scuola...

Milano, se lo sciopero fa scuola... Riusciti, ben oltre le aspettative, sciopero e corteo di Cgil Cisl Uil scuola. "Con Letizia la privata si delizia" MANUELA CARTOSIO - MILANO Ieri in Lombardi...

19/03/2002
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il manifesto

Milano, se lo sciopero fa scuola...
Riusciti, ben oltre le aspettative, sciopero e corteo di Cgil Cisl Uil scuola. "Con Letizia la privata si delizia"
MANUELA CARTOSIO - MILANO

Ieri in Lombardia, oggi in Piemonte, domani in Liguria. La scuola pubblica sciopera contro i tagli di donna Letizia. 8.500 insegnanti in meno per il prossimo anno scolastico, ha quantificato lo scorso febbraio, dando seguito alla legge finanziaria, il decreto ministeriale della signora Moratti. 1.185 toccano alla Lombardia dove è previsto un aumento della popolazione scolastica di almeno 9 mila unità. Vittime destinate i precari e la qualità della scuola pubblica, dove saranno a richio il tempo pieno (in provincia di Milano lo fa l'82% degli alunni delle elementari), il sostegno ai portatori di handicap, l'integrazione di bambini e adulti stranieri. Nella regione del trio Moratti-Formigoni-Berlusconi, culla del buono scuola, lo sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil è andato alla grande. A Milano l'adesione tra gli insegnati, ammette la direzione regionale del ministero dell'istruzione, è stata del 60%, il doppio della norma. Ma a fare la differenza è stata soprattutto la manifestazione di ieri mattina: grande, allegra, colorata, con tanti studenti medi, alunni delle elementari, genitori. Non erano i 30 mila sparati dal palco in piazza Santo Stefano, ma 15 mila erano davvero. Una quantità di gente che ha lasciato a bocca aperta Cgil, Cisl e Uil scuola. Un corteo di persone che vogliono bene alla scuola pubblica. E che quasi tutte sabato andranno a Roma non solo per difendere l'articolo 18 ma per contrastare l'idea di società del governo Berlusconi. Come le due studentesse del liceo artistico Caravaggio, che si sono fatte tutto il corteo da piazza Diaz a piazza Santo Stefano camminando sui trampoli: "Facciamo le prove per Roma". Su grembiulini di carta uno slogan mutuato dai girotondi: "Tutti per mano contro il nano". Altre due studentesse hanno optato per la body art: "Abbiamo fame di cultura, ma non della cultura Moratti", avevano scritto sulla pancia al vento.
Fantasiose anche le mamme. Una era vestita da Cappuccetto Rosso, però con maschera da lupo "che vuol mangiare in sol boccone la scuola pubblica". I bambini erano contenti, e non solo per il giorno di vacanza. "Hanno capito che è una cosa fatta anche per loro - racconta una mamma - hanno colorato gli striscioni". Un bambino, su richiesta dei cronisti, va al sodo, "è una manifestazione contro quel cretino di Berlusconi". Necessita di una spiegazione il "No all'anticipo!" sulle Tshirt di grandi e piccoli. E' questa: "La Moratti vuol far andare i bambini di 2 anni e mezzo alle materne, così risolve il problema dei nidi che mancano. E vuole far cominciare le elementari a 5 anni e mezzo. Bisogna crescere in fretta per l'azienda". Spiritosi i cartelli. "Nella scuola di Letizia la privata si delizia", "Letizia, troppi errori! Le tue maestre ti bocciano", "Senza Letizia la scuola pubblica è più contenta". Più compresi nel loro ruolo gli studenti Uds: "Ci sono e voglio contare".
Tagliare significa togliere qualità alla scuola pubblica, dice Wolfango Pirelli, segretario regionale Cgil scuola. Snocciala a memoria: nelle elementari si tagliano 375 posti, nelle medie 274, 536 nelle superiori a fronte di un aumento previsto di 9 mila studenti. Si tagliano 119 insegnanti di lingua straniera nelle elementari. Nella regione con più studenti extracomunitari si dimezzano i 208 progetti già in corso per l'integrazione. E' solo la prima sforbiciata. L'intenzione del ministro Moratti e del governo, incalza Pirelli, è di cancellare in un triennio 36 mila insegnanti su scala nazionale. Come se non bastasse, si dà il ben servito ai precari per assumere personale delle scuole private. I regali, per queste ultime, non finiscono mai. Il buono scuola alla Formigoni - con in trucco che lo destina esclusivamente a chi frequenta le private - resta il regalo più consistente, l'aratro che ha tracciato il solco per spostare una quota d'utenza dalla scuola pubblica a quella privata. Le destre, con la passata connivenza del centro sinistra, hanno già fatto danni. "Dobbiamo impedire che continuino. Il clima di queste settimane fa ben sperare".


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