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Manifesto-In cattedra il cardinal Ruini

In cattedra il cardinal Ruini Il presidente della Cei: "Bisogna superare la scuola di Stato" IAIA VANTAGGIATO ROMA Superare il concetto di "scuola di Stato" e dare spazio - e perché no? sopratt...

19/04/2002
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il manifesto

In cattedra il cardinal Ruini
Il presidente della Cei: "Bisogna superare la scuola di Stato"
IAIA VANTAGGIATO
ROMA
Superare il concetto di "scuola di Stato" e dare spazio - e perché no? soprattutto finanziamenti - a un sistema scolastico che sia espressione della società civile. E' instancabile il cardinal Ruini: dopo aver presidiato (alla lettera) la kermesse milanese promossa dalla Fondazione Liberal, ha aperto ieri - a Roma - il convegno organizzato presso l'Università Lateranense dalla Compagnia delle Opere (Cl) su "Opere, educazione e società civile". Dando il meglio di sé: "Lo Stato non può gestire ogni cosa ed è suo interesse che la società civile si faccia carico di iniziative in alcuni settori. E non si vede perché ciò può valere per la sanità e non per la scuola". Il San Raffaele ringrazia. L'affondo non è, ci tiene a precisare il presidente della Cei, contro la scuola di Stato. Che anzi da un sistema misto molto avrebbe da guadagnare: in agibilità e in qualità della formazione educativa. Parole sante - è il caso di dire - se non fosse che nascondono sinistre minacce: il cardinale ha esortato, infatti, il mondo cattolico a dispiegare forze, creatività e capacità in altri settori della società civile, fra cui quello del welfare. "Amen.", direbbe Costa Gavras: crocifisso anche lo Stato sociale.

Ma il porporato - che sembra già essere inciampato sul soglio pontificio - ha a cuore per il momento soltanto i più giovani. Ai quali, ammonisce, "la pluralità di proposte culturali può portare a una vera e propria crisi di orientamento". E' rosso cardinalizio, vivaddio, il colore del suggerimento: "La scuola educhi oltre che istruire. Guai se venisse separata la formazione umana dall'istruzione intellettuale-tecnica". Quanto alla contrapposizione tra scuola e inserimento lavorativo, neanche a pensarci. Salvata in extremis, anche Letizia Moratti ringrazia.

A Milano intanto - dove tutto si ferma dopo l'incidente aereo che ha squarciato il Pirellone - l'unico inarrestabile resta il presidente della commissione cultura della Camera Ferdinando Adornato: è la via del buono-scuola quella da seguire. Così che ringrazia pure Formigoni che al momento dell'impatto del piccolo aereo da turismo col grattacielo-simbolo della Regione lombarda si trovava in India. Della necessità di una "sana competizione tra le scuole" parla Adornato che invita a non semplificare: "Il concetto di pubblico non coincide con quello di statale". Ottima considerazione, se non fosse per l'acrobazia successiva: ""Non si tratta di privatizzare la scuola ma di agevolare il funzionamento delle private all'interno della scuola pubblica". E qui sbotta Luigi Berlinguer, responsabile scuola per i Ds: altro che competizione, la destra continua a martellare sul monopolio dello stato sull'istruzione ma poi taglia i fondi alla scuola pubblica.

Drastico, infine, il giudizio di Adornato sull'annunciato presidio che Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato sabato - davanti al teatro Strehler - per "accogliere" Letizia Moratti: "Perché impedire la manifestazione del pensiero altrui?". Già, perché?


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