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Manfredi "Ma per me non è una sconfitta"

Intervista al ministro

24/08/2020
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la Repubblica

I.V.

«L’università torna in aula e l’indicazione è quella di privilegiare le matricole in questo rientro». Il ministro all’università Gaetano Manfredi, senza clamore, ha definito con le autorità sanitarie e la Crui la ripartenza dell’anno accademico.

Ministro, per la Fase Tre lei auspicava una riapertura degli atenei, così sarà a metà.

«È il massimo che si può fare oggi: la ripresa dell’attività didattica non poteva prescindere dalla necessità di convivere con la pandemia. Ci sono università prestigiose come quelle inglesi e Harvard che continueranno con le lezioni a distanza. Noi abbiamo raggiunto un equilibrio tra l’esigenza della riapertura e la sicurezza.

L’università ripartirà con le aule tutte piene».

Aule piene a metà, però, per garantire il distanziamento.

«Intanto è un ritorno in università: è un segnale di ripartenza. Al tempo stesso dovevamo venire incontro ad esigenze diverse, come quelle dei fuorisede che potranno avere difficoltà a muoversi o degli studenti stranieri. Importante era garantire a tutti la continuità didattica, così come è stato fatto a distanza durante il lockdown. Di qui la scelta di una didattica mista che riporta gli studenti in aula, perché questo è il senso dell’università, dando anche l’opportunità di seguire le lezioni».

Perché la mascherina rimane obbligatoria per gli studenti anche durante le lezioni?

«Non sono bambini, ma ragazzi già adulti, possono sopportare il dispositivo. Confidiamo nel loro senso di responsabilità. Questo ci consente di poter garantire la massima sicurezza in aula. Per decomprimere l’affollamento l’indicazione che diamo agli atenei è anche ad estendere la durata dell’attività didattica dalla mattina alla sera e al sabato».

Le università paventano la fuga delle matricole. Lei stesso aveva ipotizzato un calo sino al 20%.

«I dati sono incoraggianti, gli iscritti nei corsi a numero programmato sono gli stessi dello scorso anno in alcuni atenei che hanno aperto le iscrizioni dal primo agosto.

Dobbiamo aspettare ottobre, ma ad oggi non si registrano crolli nemmeno nelle pre-iscrizioni degli studenti stranieri, in alcuni casi addirittura superiori del 50%.

Dobbiamo capire quanto queste poi si concretizzeranno in iscrizioni.

Ma complessivamente sono moderatamente fiducioso».


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