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Londra-Multe ai genitori di chi marina la scuola

PADRI E MADRI COLPEVOLI RISCHIANO DI PERDERE GLI ASSEGNI FAMILIARI "Multe ai genitori di chi marina la scuola" Proposta di Blair contro un fenomeno sempre più diffuso LONDRA Ricord...

29/04/2002
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PADRI E MADRI COLPEVOLI RISCHIANO DI PERDERE GLI ASSEGNI FAMILIARI
"Multe ai genitori di chi marina la scuola"
Proposta di Blair contro un fenomeno sempre più diffuso

LONDRA

Ricordate le terribili, severissime scuole inglesi della letteratura, quelle con le punizioni corporali? Acqua passata. Oggi i ragazzini britannici sono senza freni, i più indisciplinati d'Europa, marinano la scuola con frequenza allarmante e spesso dedicano questo tempo libero supplementare a commettere reati, soprattutto il furto di telefonini; lo stesso crimine che ha gonfiato le statistiche in Francia e forse ha fatto perdere le elezioni a Jospin. Il suo collega Tony Blair non vuol rischiare e in vista delle elezioni amministrative lancia una proposta choc: punire i genitori che non sorvegliano i figli, togliendo loro gli assegni familiari finché non dimostrano di saper fare i genitori sul serio correggendo i ragazzi. Pochi i consensi - per ora - alla proposta del premier: urla di indignazione dal suo partito (laburista) e ironie dai conservatori, secondo Blair come uomo d'ordine non è credibile. Va detto che le autorità britanniche le hanno provate tutte: hanno lanciato campagne presso alunni e genitori, hanno introdotto corsi di rieducazione, ma il risultato è sconfortante. La scuola britannica si marina sempre più spesso, nella quasi totale impunità, e spesso anche con la connivenza o almeno il disinteresse dei genitori. A sentire i portavoce di Downing Street, che a loro volta citano statistiche della polizia, l'80% dei ragazzini che scappano da scuola lo fanno con il permesso almeno tacito di mamma e papà. Quindi, secondo il teorema di Blair, i genitori sono corresponsabili e vanno puniti. Il sussidio che rischiano di vedersi tagliare si chiama "child benefit". È un vanto dello Stato sociale britannico e ha questa particolarità: viene versato a tutti i genitori con prole minorenne indipendentemente dal reddito, che si tratti di sottoproletari o della Royal Family. È una cifra consistente: l'equivalente di 25 euro a settimana per il primo figlio e 16,50 per ognuno dei nati successivamente. Introdotto nel 1945, il child benefit ha resistito agli assalti al "welfare" del premier conservatore Margaret Thatcher e finora anche a quelli, non meno severi, del laburista Tony Blair. Ma adesso è in questione. Se la proposta si formalizzerà in una legge (per ora è soltanto un annuncio) a rischiare di perdere questi soldi saranno non solo i genitori i cui ragazzi marina ripetutamente la scuola, ma anche i padri e le madri dei bulli che picchiano o taglieggiano i compagni (altro fenomeno in preoccupante crescita, non estraneo alla stessa Italia) o quelli che commettono atti di teppismo, di vandalismo o a maggior ragione veri e propri reati. Le statistiche della criminalità giovanile, che è strettamente legata alla scarsa frequenza a scuola e comincia con l'indisciplina fra i banchi, sono allarmanti: in Gran Bretagna i reati piccoli e grandi commessi da ragazzi sono cresciuti del 13% fra il 2000 e il 2001 e si va verso un ulteriore +29% nel 2002 (il solo mese di gennaio ha registrato un picco del 40% sullo stesso mese di un anno prima). Che si debbano prendere misure nuove ed energiche per fermare questa deriva sono quasi tutti d'accordo, sul che fare invece i pareri divergono. Assistenti sociali, persone attive nel volontariato e politici di sinistra si sono detti contrari a tagliare il "child benefit" per ritorsione, dato che per le famiglie a basso reddito e con più figli rappresenta un introito indispensabile. La deputata ai Comuni Diane Abbott ha commentato che "in linea di principio i genitori andrebbero ritenuti responsabili, ma in pratica molte di queste donne, perché spesso è di madri sole che si parla, non sono materialmente in grado di controllare i loro figli e punirle non avrebbe senso". Un'altra parlamentare, Alice Mahon, ha liquidato la sortita di Blair come "un'idea scema". A sorpresa, anche il cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown (in pratica, il ministro del Tesoro) si è detto contrario, incurante del risparmio che potrebbe fruttare una maggiore severità nell'elargire il contributo, che in complesso costa alle casse dello Stato britannico 13 miliardi di euro all'anno (cioè quasi 27 mila miliardi delle nostre vecchie lire). Va anche detto che Brown è contro Blair anche su altre questioni, come l'adesione alla moneta comune europea. Ostili al taglio del child benefit anche i liberal-democratici, che per bocca del loro leader Charles Kennedy hanno obiettato: "Negare ai genitori questi soldi danneggerebbe gli stessi ragazzi che vorremmo aiutare". Particolare curioso: nella stessa giornata di ieri il governo ha fatto sapere che domani presenterà una legge a tutela della qualità della vita di cani, gatti, uccelli e altri animali ospiti delle case britanniche: chi non garantirà loro spazio e cibo adeguati verrà punito.


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