FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3959669
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Lo slogan di protesta di genitori e insegnanti: "A Natale regala la scuola"

Lo slogan di protesta di genitori e insegnanti: "A Natale regala la scuola"

Da Napoli a Firenze, da Roma a Bologna flash mob e presidi per tornare in classe, dopo il Dpcm che fissa la data del rientro il 7 gennaio: "Ancora non è stato fatto nulla sui trasporti e sulla medicina territoriale"

06/12/2020
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Ilaria Venturi

"Ancora una volta in Italia tutto riapre tranne la scuola". Sono arrabbiati genitori e insegnanti, speravano in un rientro in classe degli studenti delle superiori già prima di Natale, il Dpcm lo ha però fissato dal 7 gennaio e al 75% di presenza nelle aule. Così il comitato Priorità alla scuola torna a farsi sentire oggi in più piazze: Napoli, Bari, Firenze, Roma (dove il presidio è stato davanti al ministero dei trasporti), Parma, Bologna, Modena, Ancona, Avellino, Sorrento, Salerno. Per reclamare il diritto all'istruzione e per dire "che non è stato fatto nulla o quasi nulla per risolvere due criticità che non dipendono dalle scuole: i trasporti e il potenziamento della medicina territoriale per il tracciamento dei contagi".

Il  nodo trasporti ora, su proposta della ministra Lucia Azzolina, è stato affidato ai prefetti che devono aprire tavoli con gli enti locali, le aziende dei trasporti e i presidi. Quello che le famiglie temono è che da qui a gennaio non cambierà molto: "Forte è il rischio - dicono - che nulla sarà fatto anche nelle prossime settimane, da amministratori che sinora hanno dato prova di considerare più conveniente e facile il ricorso alla didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori".

Insiste il comitato Priorità alla scuola: "Il prolungamento della didattica a distanza non è il rimedio, ma piuttosto il veleno: non solo acuisce le disuguaglianze sociali, ma aggrava le lacune educative e fa aumentare le forme di disagio psicologico negli adolescenti" secondo il giudizio dell’Oms, della Società Italiana di pediatria e del Comitato tecnico scientifico. "Un danno permanente nella formazione comporterà una mnore competitività dei nostri studenti nel mercato del lavoro europeo e globale, con ulteriore depauperamento del capitale umano del Paese".

"Non vogliamo che la scuola diventi il capro espiatorio del Natale, senza scuola non ci sono né diritti né salute". Il comitato ha fatto i conti: le superiori sono chiuse dal 24 febbraio, poi sono tornate in presenza per 40 giorni, ma non in Campania e Puglia, sabati inclusi. "Solo 40 giorni a fronte di 130 giorni di Dad", fa notare Costanza Margiotta di Priorità alla scuola. 

Al suono di un campanellino, a ricordare la campanella della scuola, ha preso il via il flash mob delle mamme No Dad a Napoli. Tantissimi i cartelli che sfilano tra cui "Usciamo dagli schermi", "La scuola è a scuola", "Rifugiati didattici". In piazza Plebiscito le mamme hanno formato un cerchio e se la sono presa con De Luca. "Inaccettabile e inammissibile", dicono, che in tutta Italia e Europa "solo in Campania le scuole siano chiuse". "Vogliamo la scuola aperta - dice Karin - come accade nel resto del Paese. I nostri figli da marzo a oggi sono andati a scuola soltanto 15 giorni e per il resto sono rimasti a casa in Dad". In Campania non si tratta solo delle superiori, tutte le scuole sono state chiuse.


Le famiglie chiedono a gran voce che siano presi tutti i provvedimenti necessari affinché gli alunni possano tornare in classe a cominciare dal trasporto pubblico. "I trasporti non funzionano - prosegue Karin - e questa è la scusa per chiudere le scuole che per i nostri figli sono la vita, luogo di emancipazione e di socialità oltre che luogo di apprendimento". In piazza con le mamme anche alcuni studenti delle superiori. "Chiediamo di tornare a scuola - spiega uno studente al secondo anno - Noi ragazzi stiamo vivendo come tutti lo stress dovuto alla pandemia a cui si aggiunge lo stress da didattica. Viviamo in totale isolamento".


I dirigenti scolastici sono preoccupati, alle prese con una nuova organizzazione degli orari. A Modena il prefetto Pierluigi Faloni ha già dato le prime indicazioni dopo una mediazione con regione, enti locali e ufficio scolastico provinciale: orari scaglionati, alle 8 e alle 10 in entrata e alle 13 e alle 15 in uscita. Ma anche un ulteriore potenziamento e una riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale. "Siamo di fronte a un'emergenza nazionale che richiede la massima collaborazione - La riapertura delle scuole il 7 gennaio con le modalità previste del Dpcm impone misure nuove e un ulteriore sforzo organizzativo".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL