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Licei musicali: l'incompiuta sugli organici

di Pippo Frisone

08/06/2017
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ScuolaOggi

Gli Uffici Scolastici Territoriali hanno provveduto a gestire manualmente la mobilità professionale verso le nuove classi di concorso dei licei musicali : A055-strumento, A053 Storia della musica, A063 Tecnologie musicali  e  A064 Teoria, analisi e composizione.

A monte l'ipotesi di organico che ciascun liceo musicale ha elaborato e trasmesso all'Ufficio territoriale competente.

Il contratto sulla mobilità aveva previsto, in deroga alla norma generale,( 60% concorso e 40% mobilità) una ripartizione dei posti al 50% tra concorso e mobilità. Tale ripartizione è risultata alla fine meno equa di quanto previsto.

Ad esempio il totale dei posti in Lombardia è risultato di 186 posti di cui ben 136 destinati alla mobilità professionale e solo 50 alla procedura concorsuale.

Ciò si è reso possibile in quanto degli 11 licei musicali, 6 sono unici nella loro provincia, 2 sono a Varese e 3 nella provincia di Milano che sugli organici comprende anche Monza (2+1).

Essendo la ripartizione al 50% determinata in ambito provinciale , laddove si trattava di una singola cattedra o con numero dispari questi andavano assegnati alla mobilità professionale.

Risultando la cl.conc.A055-Strumento, la cattedra di gran lunga più numerosa, ben 136 cattedre sono andate alla mobilità, considerato un posto per ogni singolo strumento per liceo, eccezion fatta per Pianoforte e qualche cattedra doppia di Chitarra e Flauto. Qualche grosso liceo è riuscito    a contare fino a 20 cattedre tra i vari strumenti.

L'unicità del corso, inoltre, nella maggior parte dei licei non ha consentito di consolidare dappertutto le cattedre di A053 -A063 e A064. Queste tre discipline  riescono a formare  in tutti i licei della Lombardia appena 13 cattedre, per lo più in quei licei che hanno due corsi come al Gambara di Brescia e al Tenca di Milano.

In termini quantitativi le province che fanno la parte del leone sono Milano che abbina in organico provinciale il liceo Tenca, lo Zucchi di Monza e il Quasimodo di Magenta con  un totale di  46 posti di cui 27  andati alla mobilità e 19 a Concorso.

Segue Brescia  col liceo Gambara con 33 posti di cui  23 andati alla mobilità e 10 a Concorso.         Il liceo di Brescia ha tra i licei lombardi la dotazione più alta di A055-Strumento con ben 20 posti.

Mentre 8 posti, andati alla mobilità, restano vacanti a causa delle diverse opzioni esercitate dai docenti con le conferme, nello striminzito drappello dei posti “teorici” A053-A063 e A064 , solo qualche unità di A064 risulta accantonata a Concorso.

Poichè tutte le ore a disposizione di Laboratorio Musica d'insieme sono andate prevalentemente a completare  i posti degli Strumenti cosiddetti minori, analoga operazione non è stata tentata con le

predette cl.di concorso teoriche per completare con le ore dell'organico potenziato . 

Certo con quest'ultima operazione non bisognava determinare nuovi soprannumerari né esuberi a livello provinciale ma il problema andava risolto a monte con una dotazione aggiuntiva di potenziato ovvero prevedendo la possibilità di formare anche cattedre miste  ( es. A053 e A055 ) come era stato possibile a livello di utilizzazione.

Altra anomalia negli organici dei licei musicali è stata l'impossibilità a formare cattedre orario esterne (C.O.E.) per i vincoli della L.107 che le consentono solo all'interno dello stesso Ambito.

Risultato finale per le cl.di concorso A053-A063 e A064 sarà che laddove non si è riusciti a formare la cattedra, gli spezzoni orari  andranno a utilizzo senza alcuna stabilizzazione nell'organico dell'autonomia. E ciò è avvenuto anche a livello nazionale, nella maggior parte dei 126 licei e 146 sezioni musicali,

                        Quella dei licei musicali , tanto per restare in tema, è l'ennesima incompiuta per i troppi vincoli e i troppi ostacoli frapposti sin dalla loro nascita con la riforma Gelmini.

Ci auguriamo che dopo questa fase un po' sperequata sugli organici, con una mobilità andata ben oltre il 50% e classi di concorso fortemente penalizzate, ci sia un profondo ripensamento dei nodi venuti al pettine, eliminando quei vincoli e rigidità che sono alla base delle attuali sperequazioni.

Il primo appuntamento è col contratto sugli utilizzi per il 17/18. Speriamo in un segnale di svolta.


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