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Licei musicali, l’allarme dei prof: «Noi pilastri di queste scuole, rischiamo di rimanere fuori»

Molti non potranno partecipare al «concorsone». Petizione online su Change.org «Professionalità a rischio». Il prof Spinelli (del Bertolucci di Parma): «Tuteliamo la qualità di un insegnamento sperimentale, frutto di un grande lavoro di ricerca»

02/03/2016
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

Tutelare la qualità dell’insegnamento e delle professionalità acquisite dai docenti nei licei sperimentali e coreutici. È l’appello del docente di pianoforte e coordinatore del Liceo Musicale «Attilio Bertolucci» di Parma, Alberto Spinelli che, in una lettera di petizione su Change.org (dal titolo: «Chi fermerà la musica?»), scrive: «In questi ultimi giorni sono uscite norme che regolano l’accesso agli insegnamenti e un nuovo concorso per insegnanti: il risultato che ci si attende è che dal prossimo anno la maggior parte dei docenti delle materie musicali e coreutiche di indirizzo che attualmente insegnano nei licei musicali e coreutici, di ruolo e non, perderanno la possibilità di continuare a insegnare, in quanto non potranno partecipare al concorso e molti docenti non potranno più contare su altro incarico scolastico».

Concorso

La vicenda - che potrebbe essere liquidata come una derivata della più generica contestazione dei precari che, pur insegnando già stabilmente, non potranno partecipare al concorso - interessa in realtà docenti di straordinaria professionalità. «Insegnanti che hanno contribuito a fondare queste nuove scuole che non esistevano creando sul campo una didattica nuova. E che ora saranno sostituiti da colleghi vincitori di concorso, senz’altro bravi e preparati, ma senza esperienza specifica consolidata», spiega Spinelli.

Professionalità acquisite

I licei musicali e coreutici statali sono nati nel 2010 e oggi sono più di 120 in tutta Italia: lo scorso anno ha debuttato la prima maturità musicale e coreutica per 37 di loro. La petizione, firmata in poche ore da 500 persone, chiede che «da parte del ministero dell’Istruzione e dai sindacati del settore scuola siano intraprese tutte le azioni necessarie alla tutela della qualità dell’insegnamento e al riconoscimento della professionalità acquisite sul campo». «Un principio - dice il docente - che è anche alla base della riforma della Scuola di questo governo».

«Modelli di scuole nuove»

Nel 2010, questi licei nacquero «monchi», senza classi di concorso dedicate per le materie più tecniche: teoria, analisi e composizione, tecnologia musicale, esecuzione e interpretazione. Si reclutarono docenti di materie musicali delle medie e supplenti con «titoli artistici». Oggi, la legge 107 prevede che al concorso partecipi solo chi è già abilitato, «ma per i licei musicali le classi di concorso sono state decise pochi giorni fa - dice Spinelli -. Possono partecipare abilitati con le vecchie abilitazioni musicali che non siano di ruolo e restano fuori docenti in servizio»: i calcoli più pessimisti prevedono che rimarrà fuori l’80% dei docenti oggi al lavoro, «che hanno costruito da zero una didattica sperimentale con un grande lavoro di ricerca», prosegue Spinelli. Alla petizione sulla piattaforma online di campagne sociali si unisce la voce del dirigente scolastico del Bertolucci, Aluisi Tosolini, che ha firmato un articolo dal titolo eloquente: «Requiem per i licei musicali?», in cui lancia anche la proposta di fare dei licei coreutici e musicali i «modelli organizzativi delle scuole nuove cui pensa la legge 107: aperte dalle 8 alle 20, centrate sulla didattica personalizzata e sulla logica delle competenze, aperte al territorio, luogo della massima flessibilità».


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