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Liberazione-la due giorni di lotta

Inizierà stamattina (ore 9 da Piazza della Repubblica) la due giorni di lotta alla ... Che. Ant. Inizierà stamattina (ore 9 da Piazza della Repubblica) la due giorni di lotta alla riforma ...

19/12/2001
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Liberazione

Inizierà stamattina (ore 9 da Piazza della Repubblica) la due giorni di lotta alla ...
Che. Ant.
Inizierà stamattina (ore 9 da Piazza della Repubblica) la due giorni di lotta alla riforma della scuola che la ministra Moratti cerca di imporre anche con la kermesse mediatica - gli "Stati generali" - che, più o meno a quell'ora, la manager di Viale Trastevere inaugurerà all'Eur. Il corteo studentesco muoverà verso il Colosseo mentre, in contemporanea, a Milano (dove la sinistra della Cgil, "Cambiare rotta", ha aderito all'iniziativa regionale dei collettivi di tutta la Lombardia) e in altre città (Ferrara lo farà domani), manifestazioni analoghe scandiranno la prima parte delle mobilitazioni. Già dal primo pomeriggio, i Cobas della scuola, raggiunti da medi e universitari di Roma e di altre città (i No-global campani, ad esempio, hanno confermato il loro arrivo) saranno nei pressi del Palazzo dei Congressi - sede prescelta dopo la "ritirata" da Foligno - in piazza delle Nazioni Unite mentre la Cub "con le bandiere nere del lutto" sarà in piazzale Kennedy. L'assedio pacifico proseguirà domani con un nuovo corteo, stavolta nazionale, dal piazzale della stazione Laurentina della metropolitana fino a piazzale dell'Industria, vicinissimo alla struttura che ospita la discutibile messinscena governativa. Qui, gli studenti incontreranno insegnanti e lavoratori giunti dal presidio dei Cobas e le migliaia di persone, associazioni, collettivi, centri sociali che già hanno annunciato la propria disponibilità a mettersi in gioco in una battaglia che non può essere limitata all'angustia di aule e stanze ministeriali. Nel frattempo, oggi pomeriggio, un'assemblea nazionale - dalle 18 al liceo Mamiani - avrà discusso i contenuti di una controproposta progressista e presenterà i documenti (assemblati da un gruppo di lavoro riunito al liceo Kant) elaborati negli autentici Stati generali: le centinaia di occupazioni e autogestioni effettuate in ogni angolo della penisola. Di tutto ciò, al Palazzo dei Congressi non vi sarà traccia: i mille invitati della ministra sono solo fedelissimi scelti da associazioni compiacenti (come i giovani di Cl e An) o dalla misteriosa consistenza (come la galassia delle sigle legate alle scuole cattoliche e similari). Neanche uno dei 58 interventi programmati sarà di sindacalisti di categoria, neppure delle sigle "gialle" legate ai partiti di regime (Ugl) e neanche delle organizzazioni concertative (Cgil, Cisl, Uil e Snals) che se ne dolgono ma si guardano bene dall'unire la propria voce con quella del movimento studentesco e dei lavoratori autorganizzati. La Cgil ha scelto la via di assemblee decentratissime con il clou a Perugia dove è atteso Cofferati. Ci saranno, per le vie di Roma, volti e strutture del movimento antiliberista, i disobbedienti, spezzoni del sindacalismo autorganizzato o dell'area della sinistra confederale, giovani comunisti ma anche dell'Uds e degli altri partiti della sinistra, orfani dell'infelice stagione del "loro" governo ma finalmente liberi di agire il conflitto. La stagione della solitudine dei movimenti sociali è finita, l'arcipelago "no global" si conferma come l'unico soggetto capace di battere Berlusconi in piazza. "Hanno tentato di dividerci ancora in buoni e cattivi - spiega Michele De Palma, coordinatore dei giovani comunisti - ma non ci sono riusciti: tutto il movimento andrà all'Eur per manifestare l'illegittimità degli stati generali con un enorme corteo fatto di musica, striscioni, balli". "La controriforma Moratti mette in vendita interi pezzi di istruzione, ripristina la divisione classista tra licei e avviamento al mestiere, taglia un anno di scuole e decine di migliaia di posti di lavoro, cancella gli organi collegiali e li sostituisce con consigli di amministrazione", ricorda Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas della scuola che ieri, con Arci, Legambiente, Libera, Cgil, Cgd ha dato vita ad un fronte delle associazioni sulla scorta della parola d'ordine "Più scuola per tutti". Se passasse l'idea della ministra la scuola sarebbe ridotta a ente certificatore di una cultura venduta da quel variegato universo "cepu" che si aggira da anni sulla pubblica istruzione. E' contro questa prospettiva che si è coagulata una galassia di soggetti sociali senza precedenti. Intanto, ovunque prosegue la protesta studentesca: gli studenti aquilani, ad esempio, hanno scelto di "unificare il documento elaborato nelle settimane di lotta tra le varie scuole della città con la piattaforma dei romani", come racconta a Liberazione, Angelo Jonas del liceo Cotugno. A Frosinone il classico Turriziani è nelle mani dei liceali e, sempre nel capoluogo ciociaro, l'appuntamento è per le 8 di domattina per il treno disobbediente.


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