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Legge di Bilancio, per i nuovi prof vincolo di 4 anni nella stessa scuola

Un solo anno di tirocinio invece dei tre previsti dalla Buona Scuola. Confermati i 24 crediti formativi in più della laurea ma i precari di lungo corso sono esentati. D’ora in poi nei concorsi gli aspiranti prof potranno gareggiare per una sola classe di concorso

31/10/2018
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Corriere della sera

Orsola Riva

Un anno anziché tre di tirocinio, confermati (ma non per tutti) i 24 crediti formativi in discipline psicopedagogiche e didattiche in più della laurea, vincolo di 4 anni nella stessa scuola. Sono questi alcuni dei cambiamenti più significativi previsti dalla bozza della Legge di Bilancio giallo-verde rispetto al sistema di reclutamento varato dalla Buona Scuola nel 2015 e in realtà mai decollato. Fallita la promessa di svuotare le graduatorie con un piano di maxi assunzioni, il governo Renzi prima e quello Gentiloni poi si erano impantanati in un’interminabile fase transitoria fatta di concorsi ad hoc per tutti i precari rimasti tagliati fuori (l’ultimo concorso-sanatoria, quello per diplomati magistrali, è stato appena bandito dal ministro Bussetti). E i nuovi prof? Secondo la riforma della Buona Scuola avrebbero dovuto fare tre anni di Formazione iniziale e tirocinio dopo il concorso. Un percorso che viene cancellato.

Quei 24 crediti formativi in più per tutti ma non per tutti

D’ora in poi, come aveva già anticipato il ministro Marco Bussetti, per entrare in ruolo basterà un anno di tirocinio anziché tre. Naturalmente bisogna che finalmente venga bandito il nuovo concorso, promesso più volte dal 2017 e finora sempre rinviato. Rimane fermo il prerequisito previsto dalla riforma renziana di possedere almeno 24 crediti formativi in materie psicopedagogiche (indispensabili nella gestione di bisogni educativi sempre più articolati e complessi) e didattiche (non basta sapere l’italiano, bisogna anche saperlo insegnare). Non per tutti, però perché nelle correzioni al testo del decreto legislativo del 2017 previste nella Legge di Bilancio sono esentati tutti coloro che siano già in possesso dell’abilitazione all’insegnamento. Quindi: i vecchi laureati non devono dimostrare niente, la loro vocazione all’insegnamento è dimostrata dalla tenacia con cui hanno già affrontato anni di precariato. Non solo: per tutti coloro che negli ultimi 8 anni hanno prestato almeno tre anni di servizio è prevista una quota riservata del 10 per cento nelle prossime assunzioni. Costoro potranno anche partecipare ai concorsi senza dover portare i 24 crediti formativi richiesti ai neo laureati (con relativo esborso economico per le lezioni universitarie pari a circa 500 euro). In altre parole anche il governo giallo-verde prevede una lunga fase transitoria in cui parallelamente al nuovo sistema di reclutamento richiesto ai giovani laureati è previsto un percorso alternativo(e facilitato) per i precari lungo corso. Una buona notizia per loro, meno buona per gli aspiranti prof più giovani.

Il nuovo vincolo dei 4 anni

Altra novità importante prevista nella Legge di Bilancio è la cancellazione definitiva del confuso sistema degli ambiti territoriali previsto dalla Buona Scuola. I neo assunti non saranno a disposizione di una serie di scuole afferenti a un determinato territorio ma saliranno in cattedra in un determinato istituto e in esso, a scanso di girandole dei prof, dovranno restare per almeno 4 anni (finora il vincolo era triennale per chi era titolare di una scuola mentre non c’era nessun vincolo per chi veniva assegnato a un ambito).

Una classe di concorso e non più d’una

Infine, addio alla possibilità di partecipare al concorso per più classi di insegnamento: d’ora in poi ogni candidato potrà partecipare «per una sola classe di concorso, distintamente per la scuola secondaria di primo e di secondo grado, nonché per il sostegno». Addio, solo per fare un esempio, alla possibilità di concorrere contemporaneamente per l’insegnamento di Matematica e Fisica nei licei (classe di concorso A-27) e per quello di Fisica negli Istituti tecnici e nell’opzione scienze applicate dello Scientifico (A-20). D’ora in poi si dovrà scegliere.


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