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LEGAMBIENTE SCUOLA NEWS N. 8, OTTOBRE 2002 Notizie e commenti sul mondo della scuola Indice 1. La sperimentazione è partita! 2. Una sperimentazione dimenticata 3. Tag...

07/10/2002
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LEGAMBIENTE SCUOLA NEWS
N. 8, OTTOBRE 2002

Notizie e commenti sul mondo della scuola

Indice
1. La sperimentazione è partita!

2. Una sperimentazione dimenticata

3. Tagli' tagli' e ancora tagli!

4. Tagliare i rami secchi

5. Palazzo Madama: è arrivata la legge delega

6. Fare scuola nelle aree protette

7. Legambiente per la scuola

1. La sperimentazione è partita!

La sperimentazione è partita! La Ministra ha annunciato la mappa delle 250 scuole 'ammesse alla sperimentazione', scelte tra le mille che questa estate, come annunciato più volte, si erano offerte di sperimentare la riforma. Al ritorno dalle vacanze gli insegnanti si sono trovati la responsabilità di dover decidere in fretta e furia se aderire o meno alla sperimentazione. E alla prova del voto dei Collegi Docenti le mille scuole si sono ridimensionate. I Collegi Docenti hanno utilizzato in pieno il loro potere tecnico-scientifico rifiutandosi di improvvisare una sperimentazione apparsa frettolosa almeno nei tempi. Ma i documenti elaborati e votati per dire no alla sperimentazione, entrano nel merito e dicono no anche all'impianto della stessa riforma della scuola morattiana in discussione in Parlamento (vedi http//:www.legambiente.com/canale6/scuola alla voce: La parola alle scuole). Giungono notizie anche di scuole in cui le regole della democrazia scolastica non sono state rispettate. Ma nonostante questo, nonostante pressioni esercitate sui Dirigenti Scolastici, non è stato facile trovare le scuole: ecco allora la 'compensazione tra tipologie a livello regionale e nazionale' introdotta nel decreto firmato il 18 settembre e il ricorso alle scuole paritarie il cui numero è stato elevato da trentasei, previsto nella bozza di decreto, a più di ottanta.

Tutti gli ostacoli sulla strada della sperimentazione sono stati rimossi. Non è bastato a fermare la corsa il parere negativo del CNPI che l'11 settembre riferisce alla Ministra che 'non può valutare positivamente le modalità adottate sul piano della fattibilità dell'iniziativa sperimentale' E' necessario, infatti, il rispetto di tempi adeguati e la disponibilità di congrue risorse aggiuntive sia umane che economiche'. E ancora: 'Sul piano delle risorse economiche sembra tutto affidato alla ricerca sul territorio e al ricorso ai finanziamenti previsti dalla Legge 440/97 il cui stanziamento non viene integrato e quindi ciò che verrà dato alle scuole che sperimentano, verrà tolto alle altre in un momento in cui le risorse disponibili non sono certo adeguate alle scuole autonome'.

E' una sperimentazione a costo zero. Il DM n. 100 del 18 settembre e la CM n. 101 (decreto di sperimentazione e decreto di attuazione) ribadiscono che i fondi per la sperimentazione vanno trovati tra quelli già stanziati dalla CM 93/2002 di attuazione della Legge 440/97 (finanziamento per iniziative volte all'ampliamento dell'offerta formativa) e la Direttiva n. 74 sulla formazione per il personale della scuola, nessuna risorsa aggiuntiva, tutto si fa con quanto già stanziato, togliendo alle scuole che non sperimentano.

Non è stato sufficiente a fare ripensare la Ministra il parere espresso dall'ANCI che 'ribadisce la valutazione complessivamente negativa già espressa sul disegno di legge in discussione in Parlamento''. L' ANCI esprime 'la sua contrarietà per le sperimentazioni che vengono annunciate, per la fretta nella preparazione e nell'organizzazione, per l'improvvisazione pedagogica e culturale, intravedendo il rischio che vengano di fatto anticipati frammenti di riforma, senza organicità e senza possibilità di verificare l'impatto reale di cambiamenti che dovrebbero essere introdotti' (Documento Commissione Scuola ANCI 11. 9. 2002).

E cammin facendo la sperimentazione perde un 'pezzo pregiato': salta infatti la riapertura delle iscrizioni anticipate alla scuola per l'infanzia ed alla prima elementare, che viene posta come possibilità 'ove esistano le condizioni'. Viene confermato il 'docente prevalente' che ora è diventato 'docente tutor': un cambiamento nominale più che sostanziale in quanto non viene eliminata la prevalenza oraria: dalle 18 alle 21 ore settimanali. Vorremmo ricordare a questo proposito i risultati di una ricerca ISTAT (commissionata dal MIUR) che ha coinvolto, intervistandoli, 3445 docenti e 4071 genitori con un questionario elaborato dal Prof. Bertagna quando presiedeva il gruppo di lavoro per la revisione della Legge 30/2000. Il 60% dei genitori e il 59% dei docenti scelsero l'organizzazione scolastica per moduli, solo il 12,4% dei genitori e il 22,4% dei docenti si espressero per il maestro prevalente (dati tratti da: 'Organizzazione e funzionamento della scuola: quanto la conoscono e cosa ne pensano i protagonisti. Primi risultati di una rilevazione campionaria'). Un semplice calcolo ci permette di dire che, se la legge delega di riforma della scuola partirà, come dice la Ministra, dal settembre 2003, quando il docente tutor sarà generalizzato ad ogni classe elementare, ci saranno circa 70.000 docenti che resteranno senza cattedra! Forse, dietro la fretta della Ministra Moratti appaiono le forbici del Ministro Tremonti!

Portfolio delle competenze, insegnamento della lingua inglese e alfabetizzazione informatica dalla prima elementare sono gli altri pezzi della sperimentazione (peraltro previsti anche dalla legge 30/2000).

2. Una sperimentazione dimenticata!

Con l'OdG dell'11 settembre 2002, prot. N. 15.831 (che riportiamo) il CNPI chiede alla Ministra Moratti di poter acquisire, per l'obbligatorio parere di competenza, gli specifici progetti di sperimentazione per l'assolvimento dell'obbligo scolastico mediante la frequenza di percorsi di formazione professionale previsti dai protocolli di intesa attivati tra il MIUR ed alcune regioni.

'Il CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE VISTO il D.L.vo 16 aprile 1994, n. 297 e successive modifiche ed integrazioni; VISTO l'art. 30 '#8211; capo X '#8211; del proprio regolamento interno; PRESO ATTO che sono stati attivati protocolli di intesa tra MIUR ed alcune regioni anche relativamente all'assolvimento dell'obbligo scolastico mediante la frequenza di percorsi di formazione professionale, sulla base di specifici progetti di sperimentazione, modificando quanto previsto dalla vigente legge 9/99. RITENUTO che tali progetti non possano che essere ricondotti ad attività di sperimentazione ex art. 11 del DPR 275/99, CHIEDE AL SIG. MINISTRO di poter acquisire i suddetti progetti per l'obbligatorio parere di competenza; INVITA l'Amministrazione a verificare, come risulta anche da notizie di stampa ', l'avvenuta iscrizione e la prevista frequenza di alunni, in possesso esclusivamente del diploma di licenza di scuola secondaria di 1° grado direttamente ai corsi di formazione professionale, disattendendo in tal modo la vigente normativa in materia di assolvimento dell'obbligo scolastico.

Si chiede pertanto di attivare urgentemente i necessari interventi di competenza, anche al fine di evitare un diffuso contenzioso, per ripristinare la correttezza delle iniziative e delle relative procedure a garanzia degli stessi studenti'.

E' chiaramente una censura del comportamento del MIUR che, firmando in estate i protocolli di intesa con Piemonte, Lombardia, Molise, Lazio, Puglia e Provincia di Trento (quest'ultima ha rinviato all'anno prossimo l'avvio della sperimentazione) per l'assolvimento dell'obbligo scolastico nella formazione professionale, ha, di fatto, introdotto un pezzo di riforma in contrasto con la Legge 9/99, ancora in vigore (vedi Legambiente Scuola News n. 6). Ed è in dirittura d'arrivo anche la firma di un analogo protocollo con la regione Veneto. E' una sperimentazione questa dell'assolvimento dell'obbligo scolastico nella formazione professionale che non ha tenuto la scena mediatica estiva ma è forse la questione più esplosiva dal punto di vista del cambiamento del sistema scolastico: l'introduzione di un canale di formazione professionale separato dal resto del sistema scolastico a cui avviare i soggetti culturalmente più deboli.

3. Tagli' tagli' e ancora tagli!

Ancora una volta la finanziaria punta gli occhi sulla scuola. Le viene riservato l'articolo 22 con ben 8 commi. Non solo non ci sono risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto e per la sperimentazione ma il Ministro Tremonti sta cercando di fare cassa con i tagli alla scuola e procede spedito sulla strada della riduzione del 15% delle spese per il personale della scuola previsto nella finanziaria 2002.

La finanziaria 2003 conferma l'articolo 22 della legge 28 dicembre 2001 n. 448 (finanziaria 2002) elevando obbligatoriamente ad almeno 18 ore di insegnamento l'orario di lavoro settimanale dei docenti, arrivando se lo vorranno, anche a 24. Ecco il primo taglio di organici. Ma la scure Moratti-Tremonti si abbatte anche sul personale ATA rimandando a scuola coloro che sono utilizzati presso i distretti scolastici e programmando un taglio del 6% per il prossimo triennio dei collaboratori scolastici: circa 16.000 bidelli. Evidentemente non è bastato il taglio di 20.000 posti del luglio 2001 (sul sito http//:www.legambiente.com/canale6/scuola tra le news si potranno consultare i tagli previsti dei collaboratori scolastici suddivisi per provincia). Come primo effetto si potrà prevedere una riduzione dell'orario di apertura delle scuole per tutte quelle attività non attinenti all'orario obbligatorio. E il personale docente inidoneo alla propria funzione viene invitato a transitare ad altra amministrazione. Qualora non lo facesse, passati cinque anni si arriva alla risoluzione del contratto di lavoro.

Ma è la conferma dell'art. 22 della scorsa finanziaria a gettare un'ombra sugli scenari futuri, quando sarà emanata la CM attuativa che fisserà gli organici per il personale docente per l'anno scolastico 2003/04. 'Il Ministro' definisce con proprio decreto, emanato di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze' i parametri per l'attuazione di quanto previsto al comma 1 (n.d.r. le dotazioni organiche) e provvede alla determinazione della consistenza complessiva degli organici del personale docente''. Potrebbero così essere adottate tutte quelle misure che erano presenti nella bozza del 19 settembre: aumento di una unità nel rapporto medio provinciale alunni/classe tagliando così 16.000 classi e innalzamento da 1/138 a 1/145 il rapporto per la determinazione degli organici provinciali degli insegnanti di sostegno: e così potranno essere cancellate 3.000 cattedre senza contare che le circa 15.000 assegnate in deroga saranno ora concesse dal Direttore Scolastico Regionale solo se 'adeguatamente motivate'. In questo quadro trova posto e spiegazione la mancata assunzione in ruolo di docenti nonostante le circa 100.000 'cattedre libere' e attualmente occupate da precari.

Ed infine, quanto inciderà sulla scuola il taglio dei finanziamenti agli Enti Locali dal momento che a loro spettano le spese per il riscaldamento delle scuole, servizio trasporto alunni, mense scolastiche per non parlare di progetti per l'ampliamento dell'offerta formativa? Anche di questo occorre tener conto.

4. Tagliare i rami secchi

Ma ci sono altri tasselli che vanno a completare lo scenario sin qui delineato. Il primo è il decreto legge n. 212 del 25 settembre 2002 'Misure urgenti per la scuola, l'Università, la ricerca scientifica''. 'I docenti in situazione di soprannumerarietà, appartenenti a classi di concorso che presentino esubero di personale rispetto ai ruoli provinciali, sono tenuti a partecipare ai corsi di riconversione professionale' In caso di perdurante situazione di soprannumerarietà dovuta alla mancata partecipazione ai corsi di riconversione ovvero di partecipazione, con esito negativo, ai corsi medesimi ovvero di mancata accettazione dell'insegnamento per il quale si è realizzata la riconversione' si applica l'art. 33 del Decreto Legislativo 165 del 2001'. Tale articolo prevede il passaggio del personale in esubero ad altra amministrazione nella stessa provincia o in ambito nazionale. Per chi non accettasse una simile collocazione scatta 'un'indennità pari all'80% dello stipendio per la durata di 24 mesi'. Cassa integrazione e licenziamento anche per i docenti.

Il secondo tassello riguarda le 2000 scuole che sono state indicate dalla Ministra Moratti come obiettivo della sua campagna per 'l'equità e il rigore', come luoghi dove c'è 'bisogno di razionalizzare l'organico'. Questo perché sono state riconosciute come al di sotto della soglia di efficienza fissata nel rapporto di 1 docente ogni 9,5 alunni. La rassicurazione, avanzata dalla Ministra Moratti che questa è solo una 'verifica approfondita' non regge. Vari segnali concorrono a far pensare che ci si sta avviando al declassamento a plesso o succursale di questi istituti eliminando così i Dirigenti Scolastici e i Direttori Amministrativi. I nuovi piani di dimensionamento che alcune regioni stanno predisponendo e il recente bando a Dirigente Scolastico solo per 1.500 posti a fronte degli oltre 4.500 attualmente necessari ne sono un esempio.

E , infine, occorre 'azzerare sprechi e inefficienze' E' stato rilevato che vi sono 18.000 insegnanti distolti a vario titolo dall'insegnamento. Occorre, quindi, razionalizzare con interventi mirati a realizzare il pieno impiego degli insegnanti nei compiti di istituto'. E così si decreta la fine di progetti sull'autonomia, sulla prevenzione del disagio psico-sociale, sull'integrazione: per la Ministra la professionalità docente è solo quella che lo vede in classe a spiegare ed interrogare.

Tutto il resto sono solo rami secchi!

5. Palazzo Madama: è arrivata la legge delega

Con qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia, la legge delega di riforma della scuola è stata licenziata dalla Commissione Cultura ed è approdata alla discussione del Senato. A far slittare i tempi è stata la stessa maggioranza che ha richiesto alla Commissione Bilancio se esistesse o meno la copertura finanziaria per l'anno 2005 per le iscrizioni anticipate.

I sette articoli del disegno di legge non hanno subito cambiamenti sostanziali. E' confermato l'ingresso anticipato alla scuola per l'infanzia e alla scuola elementare, anche se con gradualità e in forma sperimentale per i prossimi tre anni, tenendo conto della disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie come pure è confermato l'impianto dei cicli e del doppio canale. Viene abrogata la legge 30/2000 sulla riforma dei cicli Berlinguer-De Mauro e la legge 9/99 che ha elevato l'obbligo scolastico a 15 anni. Abolita anche la funzione abilitante dei concorsi: l'abilitazione la si ottiene solo con la formazione universitaria.

La discussione al Senato è iniziata il 3 ottobre con la relazione di maggioranza del sen. Asciutti e di minoranza della Sen. Soliani.

6. Fare Scuola nelle Aree Protette

Primo forum nazionale delle Scuole nei Parchi
Complesso Termale Alberghiero DEI CONGRESSI '#8211; C.da Calda - Latronico (PZ)

28-29 ottobre 2002

Le scuole ubicate nelle aree protette, o quelle che servono utenze provenienti dalle aree protette, dovranno sempre più tenere in considerazione le caratteristiche ambientali e sociali del territorio nella progettazione dell'offerta formativa. Nel cercare alleanze ed interlocutori avranno a che fare con gli attori del mondo dei parchi e con i piani di tutela e di sviluppo delle aree protette. Nel contempo, il mondo dei parchi sarà in grado di agire come agente di integrazione tra scuola ed altre agenzie formative, al fine di avviare processi di costruzione dello sviluppo accompagnati da politiche formative coerenti? Nello scenario disegnato dall'autonomia scolastica l'educazione ambientale rappresenta il tradizionale terreno d'incontro tra ambientalismo, parchi e scuole, ma non l'unico ed esclusivo. I territori protetti spesso coincidono anche con aree marginali del Paese, isole o realtà montane, interessate da forme di disagio che investono anche le scuole.

Il forum si rivolge a scuole, parchi, amministrazioni locali, associazioni, agenzie educative e formative di tutto il territorio nazionale.

E' valido ai fini dell'aggiornamento per il personale delle scuola.

Per consultare il programma: http//:www.legambiente.com/canale6/scuola (tra le news)

7. Legambiente per la scuola

Quest'anno abbiamo voluto rinnovare la proposta di collaborazione con le scuole, tenendo conto del faticoso cambiamento che investe la scuola da alcuni anni e insieme raccogliendo gli stimoli sociali e culturali che sono emersi ultimamente.

In particolare segnaliamo il progetto Rete di scuole capaci di futuro, nato due anni fa con l'intento di favorire la costruzione di una scuola attenta alla crescita culturale e civile degli allievi, al miglioramento del rapporto tra scuola e territorio, alla riflessione professionale e culturale. La rete è un 'luogo di incontro' che può aiutare le scuole nel lavoro quotidiano.

Per far crescere la consapevolezza dell'intreccio tra mutamenti climatici e sottosviluppo, proponiamo la campagna Clima e povertà, un'iniziativa che si articola in momenti d'informazione, giornate di mobilitazione, azioni concrete di solidarietà, attività didattiche ed educative.

Per informazioni: http//:www.legambiente.com/canale6/scuola

Riproponiamo per i lettori l'abbonamento alla nostra rivista Formazione Ambiente ricordando che tale abbonamento rientra tra le spese rimborsabili (DM n. 70/2002). Sul nostro sito http//:www.legambiente.com/canale6/scuola (tra le news) le indicazioni per il rimborso spese.

(per informazioni tel. Ufficio Nazionale Legambiente Scuola e Formazione, 06-86268350)

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