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Le medie, un ponte tibetano

Al biennio delle superiori gli studenti vengono falcidiati

25/09/2012
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ItaliaOggi

G.Scancarello

Le scuole medie si stanno ristrutturando da sole. Da quando è stato riformato l'obbligo e reintrodotta la valutazione numerica, gli studenti promossi all'esame di Stato aumentano. È recente l'informativa del Miur sui risultati dell'ultima sessione: nell'a.s. 2011/2012 è stato ammesso all'esame conclusivo del I ciclo il 96,3% degli alunni frequentanti l'ultima classe, contro il 95,9% dell'a.s. 2010/2011.

Il dato rilevato conferma una tendenza al rialzo del tasso di ammissione già registrata a conclusione del precedente anno scolastico, quando la percentuale di alunni ammessi all'esame era aumentata di mezzo punto percentuale rispetto all'a.s. 2009/2010. Quasi la totalità degli alunni supera l'esame (99,6%), confermando il risultato dell'anno scolastico precedente (99,7%). il dato si somma a quello già noto dell'aumento degli ammessi agli anni successivi e quindi dell'aumento complessivo del numero degli studenti promossi alle medie. Da anello debole della catena dell'istruzione, come rilevato nel 2011 dal rapporto sulla scuola della Fondazione Giovanni Agnelli (si veda Italia Oggi del 29/11/2011), la scuola media diventa quella che per lo meno sul piano economico è invece la più virtuosa, visto che meno bocciati significa meno ripetenti e dunque meno classi, per un risparmio stimato in circa 380 milioni di euro (vedasi Italia Oggi del 17/7/2012). Senza contare che, come rilevato lo scorso anno, dai dati Invalsi emerge che dopo un primo crollo di prestazione degli studenti passati dalle elementari alle medie, nel triennio poi recuperano (si veda Italia Oggi del 27 dicembre 2011). Restano comunque le debolezze di un segmento che si presenta fra i più rigidi e meno sensibili al fascino dell'autonomia scolastica ma anche l'evidenza, a questo punto, che la scuola media si sta man mano identificando come scuola-ponte verso il nuovo obbligo decennale. Ma un cantiere per ricostruire la scuola media perché sostenesse il passaggio di massa degli studenti alle superiori, verso il nuovo obbligo di istruzione, non c'è però mai stato. Per ora la scuola media riesce a servirsi di uno stretto e traballante ponte tibetano su cui far passare in fila indiana il maggior numero possibile di studenti, che però devono poi affrontare la tagliola al biennio delle superiori. E dire che l'ex ministro Giuseppe Fioroni, nel 2007, aveva calcolato che riducendo anche solo del 10% le ripetenze al biennio si sarebbe rientrati di 56mln di euro in tre anni. Soldi che magari sarebbero potuti servire ad aprirlo quel cantiere. Ma poi è andata come tutti ricordiamo, e il ponte del nuovo obbligo, come quello di Messina, è rimasto solo un progetto di carta.


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