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La super preside a capo di 17 istituti "È dura, non ho il dono dell´ubiquità"

La dirigente Sandra Pastorino si divide tra materne, elementari e medie in 12 Comuni dell´entroterra ligure

13/09/2011
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la Repubblica

 
 
GIUSEPPE FILETTO


GENOVA - «A memoria non li ricordo tutti - confessa la preside - : sono 12 comuni con 14 plessi scolastici, più la sede e due succursali a Genova». In tutto 17 scuole, materne, elementari e medie, che 15 anni fa erano autonome, avevano 17 presidi. Da ieri con un solo direttore, appunto Sandra Pastorino, quarant´anni di servizio, una donna piccolina ma decisa, che accetta la sfida di girare da una scuola all´altra, tra il capoluogo ligure e 12 paesi della Val Fontanabuona, arrampicati sull´Appennino, nell´entroterra di Chiavari. In provincia di Genova mancano 41 capi d´istituto, in Liguria 72 (in Italia 2389), così che la direttrice scolastica regionale, Giuliana Pupazzoni, ha conferito reggenze a presidi e direttori titolari in altre scuole: ciascuno dovrà amministrare dai 4 ai 5 plessi.
Lei, preside è il caso più eclatante?
«Mi ero resa disponibile ad assumere una reggenza e l´Ufficio Scolastico mi ha offerto tre possibilità; ho scelto la Val Fontanabuona, dove avevo lavorato 20 anni fa; come alternativa avevo scuole della Riviera di Levante, più distanti da Genova».
Gestirà 17 scuole?
«A Genova sono 21 classi con 515 alunni, nella Val Fontanabuona 48 classi ed 800 allievi disseminati sul territorio; un centinaio di insegnanti. Non conosco tutte le scuole, mi dovrò organizzare, non succede tutti i giorni: da Genova, dove abito, andrò un giorno alla settimana nella sede centrale, a Cicagna, poi almeno una volta dovrò farmi conoscere dagli alunni e dai loro genitori. Anche se so già che loro non sono abituati a vedere il direttore».
Quando le hanno comunicato la decisione, che reazione ha avuto?
«Perplessa. Sono rimasta in silenzio, a pensare come avrei potuto conciliare tutti questi impegni con la famiglia. Siccome non scappo di fronte alle responsabilità, ho accettato la scommessa, anche se sono a fine carriera e sarei potuta andare in pensione. Quella di fermarmi ancora qualche anno, è stata una scelta personale».
Una reggenza, oltre la scuola di titolarità, per 735 euro lordi in più sullo stipendio?
«Questi soldi forse non mi basteranno per pagare la benzina della mia Panda, anche perché non ho diritto al rimborso spese di viaggio, abolito dal Ministero dell´Istruzione».
Passerà le giornate sui tornanti dell´Appennino?
«Il dirigente scolastico di oggi non ha bisogno di andare tutti i giorni di scuola in scuola. Deve amministrare e organizzare. Ho un vice preside alla media Bertani di Genova; un vicario a Cicagna, anche se i vari tagli gli hanno tolto l´esonero totale delle lezioni e dovrà anche andare in classe».
Lei prenderà in affitto una stanza, per fermarsi la sera quando nevica?
«Non ci ho ancora pensato. Mi preoccupa invece il fatto di non poter garantire la mia presenza in modo più assiduo: una volta la settimana è poco».
Tutto questo per uno stipendio da 2700 euro al mese?
«Le scuole non possono funzionare senza un preside. Nonostante tutto, credo ancora in questa scuola, che va avanti perché c´è gente che ci crede. Di questi tempi sembra anacronistico, ma è così».
 

 

 
 
 


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