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La stretta degli Atenei: più bocciati ai test Così graduatorie snelle e posti assicurati

Prima la durissima selezione emersa tra gli aspiranti medici, dei quali è risultato idoneo al test solo il 67% del totale rispetto all'87% registrato nel 2017, poi sono arrivati i risultati del test per Veterinaria e ieri quelli di Architettura. 

21/09/2018
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Il Messaggero

Quest'anno per le aspiranti matricole il gioco si fa duro. I test di ingresso stanno infatti bocciando, uno ad uno, migliaia di candidati che hanno provato ad entrare nelle facoltà a numero programmato. Prima la durissima selezione emersa tra gli aspiranti medici, dei quali è risultato idoneo al test solo il 67% del totale rispetto all'87% registrato nel 2017, poi sono arrivati i risultati del test per Veterinaria e ieri quelli di Architettura. 
I NUMERIIl risultato è sempre lo stesso: un picco di bocciati senza precedenti. E allora comincia l'esodo: un fiume di studenti si prepara ad iscriversi in altre facoltà, in cui fare esami utili poi per chiedere il trasferimento tra un anno. Il ministero dell'istruzione sta infatti pubblicando gli esiti dei test in forma anonima e lo scenario è ancora più pesante di quello delineato per medicina: una riduzione di aspiranti veterinari mai vista prima, per cui gli idonei sono scesi dall'83,58% del 2017 al 61,77%. Ieri ad Architettura i candidati che hanno sostenuto la prova sono stati infatti 6.779, rispetto alle 7.986 domande pervenute, e solo 5.720 sono risultati idonei. Vale a dire l'84,38% del totale. Nel 2017 invece passarono la prova, inserendosi così in graduatoria, 7.704 candidati: il 97,95%. 
E ci si chiede perché quest'anno la selezione per gli idonei, quelli cioè che hanno totalizzato i 20 punti minimi necessari per concorrere alla graduatoria nazionale e alla distribuzione dei posti disponibili, sia stata così dura rispetto al passato. 
La prima grande débâcle ha interessato Medicina dove dal 2016 ad oggi la percentuale di promossi al test è scesa dal 93,7% al 67%. E dire che due anni fa c'erano 9 idonei su 10. A cambiare, da quest'anno, è stata anche la quota dei posti messi a bando: medicina ha avuto 9779 posti rispetto ai 9100 dello scorso anno, veterinaria 759 posti contro i 655 del 2017 e architettura 7.211 contro i 6.873. 
LE SPECIALIZZAZIONIDel resto il ministero della salute ha bisogno di camici bianchi e sta mettendo in piedi un piano ad hoc con i sindacati sia per l'aumento di professionisti nelle corsie, così come negli ambulatori, sia per incrementare i posti nelle specializzazioni mediche dove, di fatto, si crea ogni anno un imbuto formativo che lascia fuori migliaia di aspiranti specializzandi, tutti già laureati in medicina. 
Anche il ministro Bussetti ha già annunciato di voler mettere mano al numero programmato: «Lavoreremo sui meccanismi che regolano l'accesso al mondo universitario. Dobbiamo puntare ad adottare un modello che assicuri procedure idonee a orientare gli studenti in base alle loro attitudini». 
IL FINEIntanto si sta alzando l'asticella dei bravi, con il risultato di evitare l'affollamento delle graduatorie. Il punteggio medio nazionale registrato fra coloro che sono risultati idonei per entrare ad architettura è stato infatti di 34,45, ben al di sotto del punteggio medio dei candidati che hanno svolto il test nel 2017, che raggiunsero 45,75. Si abbassano anche i voti, quindi. Per quanto riguarda il numero programmato di Architettura, l'ateneo che si è contraddistinto più di tutti a livello nazionale è stata l'Università degli studi della Basilicata che ha collezionato sia il punteggio medio più alto a livello di ateneo, pari a 42,47, sia la percentuale di idonei più alta pari al 100%, raggiunta anche dall'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. 
LA SELEZIONEE allora, a fronte di una selezione tanto rigida, dove sono i migliori aspiranti architetti italiani? Il punteggio più alto è stato conseguito da un candidato al Politecnico di Milano ottenendo 84,3. Inoltre i primi 100 classificati sono concentrati in 23 Atenei diversi. La maggior concentrazione di bravi, classificati nei primi 100, è stata al Politecnico di Milano che ne ha avuti 48, a Ferrara, a Padova e all'Università Iuav di Venezia che ne hanno avuti 6 ciascuno. E i bocciati che faranno? Si rivolgono altrove, provando a sostenere esami utili per poi ritentare il test il prossimo anno. Ad esempio Biologia permette di fare esami che poi verrebbero convalidati a Medicina, per veterinaria vale lo stesso discorso con Scienze zootecniche, per Architettura ci si rivolge invece ad ingegneria. 
Lorena Loiacono