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La storia infinita degli specializzandi di Medicina: slitta ancora l'arrivo in corsia. "Pronti a scendere in piazza"

Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello cautelare del ministero dell'Università contro i ricorsi ma l'assegnazione delle sedi va rinviata a metà dicembre

05/12/2020
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la Repubblica

Viola Giannoli

Dovrebbero entrare in corsia, dove ci sarebbe urgente bisogno di loro, e invece gli specializzandi di Medicina attendono ancora. L'ultimo stop di una storia senza fine è arrivato oggi dal Consiglio di Stato. Proprio nella giornata in cui, secondo il cronoprogramma stabilito dal ministero dell'Università il 30 novembre, a ogni candidato sarebbe stato assegnata la sede prescelta o rimasta libera secondo l'ordine di graduatoria.E invece, dopo una riunione nel pomeriggio, alle 19 è arrivata l'ennesima doccia fredda. "Si informano i candidati al concorso di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2019/2020 - si legge nel comunicato di viale Trastevere - che il Consiglio di Stato, nell’accogliere l’appello cautelare proposto dal Mur avverso i ricorsi di taluni candidati in relazione al quesito n. 87, sospendendo la sentenza impugnata, ha tuttavia espressamente aggiunto che 'le ulteriori operazioni concorsuali (previste dall’adottando cronoprogramma per l’assegnazione delle sedi) andranno svolte successivamente alla decisione cautelare collegiale', fissando la camera di consiglio per il 15 dicembre". Tutto rinviato a ridosso di Natale, insomma. Quando sarà reso noto il nuovo cronoprogramma con le successive fasi della procedura concorsuale. "La necessità di intraprendere tale strada non avrà alcun impatto sul percorso formativo degli specializzandi, come già condiviso dal ministro Manfredi con gli atenei, essendo volta a tutelare le loro prerogative, ancor di più in questo particolare momento storico" assicura il dicastero dell'Università. Ma i medici (circa 14mila) sono esasperati e pronti a scendere in piazza nei prossimi giorni, convergendo tutti a Roma in viale Trastevere o con proteste diffuse nelle diverse città. Un'esasperazione che nasce da lontano, da luglio, dall'inizio della loro odissea.Dovrebbero entrare in corsia, dove ci sarebbe urgente bisogno di loro, e invece gli specializzandi di Medicina attendono ancora. L'ultimo stop di una storia senza fine è arrivato oggi dal Consiglio di Stato. Proprio nella giornata in cui, secondo il cronoprogramma stabilito dal ministero dell'Università il 30 novembre, a ogni candidato sarebbe stato assegnata la sede prescelta o rimasta libera secondo l'ordine di graduatoria.


E invece, dopo una riunione nel pomeriggio, alle 19 è arrivata l'ennesima doccia fredda. "Si informano i candidati al concorso di ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’a.a. 2019/2020 - si legge nel comunicato di viale Trastevere - che il Consiglio di Stato, nell’accogliere l’appello cautelare proposto dal Mur avverso i ricorsi di taluni candidati in relazione al quesito n. 87, sospendendo la sentenza impugnata, ha tuttavia espressamente aggiunto che 'le ulteriori operazioni concorsuali (previste dall’adottando cronoprogramma per l’assegnazione delle sedi) andranno svolte successivamente alla decisione cautelare collegiale', fissando la camera di consiglio per il 15 dicembre". Tutto rinviato a ridosso di Natale, insomma. Quando sarà reso noto il nuovo cronoprogramma con le successive fasi della procedura concorsuale. 


"La necessità di intraprendere tale strada non avrà alcun impatto sul percorso formativo degli specializzandi, come già condiviso dal ministro Manfredi con gli atenei, essendo volta a tutelare le loro prerogative, ancor di più in questo particolare momento storico" assicura il dicastero dell'Università. Ma i medici (circa 14mila) sono esasperati e pronti a scendere in piazza nei prossimi giorni, convergendo tutti a Roma in viale Trastevere o con proteste diffuse nelle diverse città. Un'esasperazione che nasce da lontano, da luglio, dall'inizio della loro odissea.
La prova per i 24mila candidati avrebbe dovuto svolgersi in piena estate, ma si è riusciti ad allestirla solo per il 22 settembre. L'elenco degli specializzandi sarebbe dovuto uscire alle 12 del 5 ottobre ma i ricorsi contro il bando hanno finito per rallentare ogni operazione. E la graduatoria temporanea è apparsa solo il 26 ottobre. Passa ancora un mese e l'elenco considerato definitivo fino a oggi viene sbloccato solo nella tarda serata del 23 novembre. Il giorno successivo il Mur pubblica anche la tabella riepilogativa per la scelta della sede, l'assegnazione e l'immatricolazione: 1 dicembre chiusura della fase di scelta per i candidati, 3 dicembre pubblicazione delle assegnazioni alle Scuole di specializzazione, entro il 10 dicembre immatricolazione dei futuri specialisti, 16 dicembre pubblicazione degli esiti delle immatricolazioni per ciascun candidato, ovvero il via libero definitivo alla presa di servizio. E invece? Invece ci sarà ancora da aspettare, almeno altri 12 giorni. Nel mezzo scatterà la protesta di chi vorrebbe solo indossare il camice e iniziare a lavorare, proprio quest'anno in cui ci sarebbe bisogno di più medici possibile in corsia. 


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