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La Stampa-Si uccide maestro troppo severo

TRAGEDIA IN UN PAESE DELLA VALLE D'AOSTA , L'INSEGNANTE SI E' IMPICCATO Si uccide maestro troppo severo Denunciato perché aveva preso per un orecchio una bimba AOSTA Trentacinque anni di s...

21/11/2001
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La Stampa

TRAGEDIA IN UN PAESE DELLA VALLE D'AOSTA , L'INSEGNANTE SI E' IMPICCATO
Si uccide maestro troppo severo
Denunciato perché aveva preso per un orecchio una bimba

AOSTA Trentacinque anni di servizio, sempre nella stessa scuola elementare, a Verrès, paesone della Bassa Valle d'Aosta; una vita dedicata alla scuola, poi, improvvisa, l'onta di una denuncia per aver usato metodi d'altri tempi con una alunna, l'inchiesta, il rinvio a giudizio per "abuso di mezzi di disciplina" e la settimana scorsa la sospensione dal servizio da parte della sovrintendenza regionale agli Studi. E ieri il maestro Franco Revil, 59 anni, ha ceduto alla disperazione e si è impiccato all'ultimo piano di una vecchia casa di famiglia, non distante dalla "sua" scuola. Abitava a Brusson, il maestro, a metà della vallata che da Verrès sale verso il Monte Rosa di Ayas. Con la moglie e il figlio di 28 anni. Ogni mattina scendeva a Verrès per la scuola. Innamorato del suo lavoro, un bravo insegnante, ma dai metodi un po' spicci, a volte energici. In qualche occasione, troppo. Il suo avvocato, Ada Lizzio, di Aosta, lo aveva confortato, gli aveva detto di non preoccuparsi che tutto si sarebbe risolto. "Era un po' depresso - dice l'avvocato - ma mai mi sarei aspettata un gesto così. Sono senza parole. Certo che quella sospensione... Me l'aveva annunciata la settimana scorsa e avrebbe dovuto venire qui da me in studio giovedì per concordare il da farsi. Io stavo pensando di ricorrere contro la sospensione della sovrintendenza. Nulla nella sua voce o, prima, nel suo comportamento, mi ha fatto dubitare neppure per un attimo che la sua situazione psicologica era stata così compromessa". Il processo del maestro era stato fissato per il 29 marzo. "Ma non ci saremmo arrivati - dice ancora l'avvocato - avremmo chiesto il patteggiamento. Revil aveva ammesso un dei tre episodi che gli erano stati contestati". Aveva preso per un orecchio una bimba che, secondo il racconto dello stesso maestro, non intendeva ragioni. Continuava a salire e scendere dal davanzale della finestra della classe. Lui l'aveva sgridata, le aveva detto in tutti i modi di scendere, poi l'aveva presa per un orecchio perché cessare quel gioco pericoloso. Di qui la denuncia dei genitori e l'inchiesta. A conclusione delle indagini la procura aveva inviato la segnalazione del rinvio a giudizio alla sovrintendenza regionale agli Studi che aveva deciso la sospensione dal servizio del maestro in attesa della sentenza. Un atto dovuto, ma il maestro Franco Revil, non voleva accettare di lasciare la scuola, a neppure un anno dalla sua pensione, dopo una vita dedicata all'educazione dei bambini.

e. mar.


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