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La Stampa-Scuola, verso un contratto separato per i docenti

(Del 18/3/2002 Sezione: Economia Pag. 4) IL MINISTRO PUNTA AD ABBANDONARE IL TAVOLO DEL PUBBLICO IMPIEGO: "VOGLIAMO EVITARE LA DERIVA IMPIEGATIZIA DEGLI INSEGNANTI" Scuola, verso un contratt...

18/03/2002
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La Stampa

(Del 18/3/2002 Sezione: Economia Pag. 4)

IL MINISTRO PUNTA AD ABBANDONARE IL TAVOLO DEL PUBBLICO IMPIEGO: "VOGLIAMO EVITARE LA DERIVA IMPIEGATIZIA DEGLI INSEGNANTI"
Scuola, verso un contratto separato per i docenti
Lo propone la Moratti. La Cgil: "Basta diversivi, pagateli con gli standard europei"

ROMA

GLI insegnanti potrebbero avere un "contratto separato" all'interno del comparto scuola, vedendo così riconosciuta una loro specificità professionale con relativo riconoscimento giuridico. Si tratterebbe di un primo passo verso la costituzione di qualcosa che, per semplificare, chiameremmo "ordine professionale". E così anche i docenti - come altre categorie, per esempio i medici o i giornalisti - potrebbero contare su due soggetti a tutela del loro lavoro, un "Ordine" (continuiamo a chiamarlo così) che ha giurisdizione su la materia deontologica e strettamente professionale, e un sindacato che ne continuerebbero a garantire i diritti e resterebbe mediatore in sede di rinnovo contrattuale. La novità era nell'aria da un po' di tempo, sostenuta da una rosa di associazioni professionali dei docenti, ma ieri, a Bellaria, nel corso del convegno dell'Associazione Diesse (Didattica e innovazione scolastica), l'istanza è stata fatta propria dallo stesso ministro dell'istruzione Letizia Moratti che ai circa mille delegati ha promesso sostanzialmente tre cose: la costituzione di un Forum delle associazioni professionali da consultare ogni volta che si prendano decisioni sul merito del lavoro docente (si tratterebbe di un organismo analogo a quello che già esiste per le associazioni dei genitori e degli studenti); lo stralcio della figura docente dal comparto scuola già ad iniziare dal contratto attualmente in corso di rinnovo, con relative disposizioni da dare a riguardo all'Aran (l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego); terzo, lo studio di un istituito giuridico (una sorta di Ordine, torniamo a ripetere per comodità) di autogoverno della professione docente e della propria etica peculiare. "Noi - ha detto il ministro Moratti - vogliamo valorizzare la funzione educativa degli insegnanti evitando una loro deriva impiegatizia. La scuola ha il volto degli insegnanti ed è giusto trovare gli strumenti per valorizzare la loro professionalità. Per questo motivo raccolgo in modo positivo la richiesta fatta da questo convegno di valorizzare le associazioni professionali dei docenti. Infatti più una società è complessa e frammentata più i corpi intermedi, come sono le associazioni degli insegnanti, sono necessari: infatti dirigismo e centralismo non sono più capaci di cogliere le diverse istanze che emergono. Vedremo assieme come realizzare le forme per valorizzare le associazioni degli insegnanti tenendo conto che anche i sindacati della scuola svolgono un ruolo importante". Il ministro Moratti ha poi annunciato la sua volontà di "arrivare ad una contrattazione separata per il corpo docente. Sono convinta che questo - ha detto - aiuterà a costruire un percorso basato sulla qualità, professionalità e responsabilità a cui corrisponderanno anche ricadute dal punto di vista economico". Inutile dire che una disponibilità così generosa da parte del ministro, ha suscitato l'entusiasmo dell'Assemblea dell'Associazione Diesse, nata da ambienti vicini alla Compagnia delle Opere. Giuseppe Meroni, presidente dell'Associazione, già nel dicembre scorso aveva annunciato - proprio al nostro giornale - di volersi smarcare dal sindacato tradizionale proprio perché quest'ultimo puntava troppo sugli aspetti meramente contrattuali e normativi della professione insegnante, a scapito - secondo lui e la sua Associazione - degli elementi di professionalità che il lavoro docente racchiude. L'assemblea di ieri non ha avuto alcun tono polemico nei confronti del sindacato come istituzione, ma l'affondo sulla contrattazione separata ha indubbiamente impattato sulla dinamica delle trattative in corso per il rinnovo contrattuale della scuola. Da qui le perplessità di Enrico Panini, segretario generale della cgil scuola: "Noi riconosciamo la specificità del lavoro insegnante e per questo il contratto prevede già delle aree distinte tra lavoro docente e non docente. Non siamo convinti invece che giovi fare nella scuola contratti del tutto separati, in quanto il lavoro scolastico è costituito dalla convergenza di professionalità e ruoli complementari. La separazione dei contratti, che viene sbandierata come taumaturgica, non ha alcuna rilevanza ai fini della qualità della didattica. Il governo pensi piuttosto all'adeguamento delle retribuzioni dei docenti agli standard europei, e questo sì che sarebbe una concreta valorizzazione delle professionalità. Invece sul piatto questi soldi non ci sono, e allora si cercano diversivi, meri diversivi. Come questo di cui parla Diesse".


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