FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3765143
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » La Stampa - Previsti due percorsi dopo le medie Studio oppure formazione lavoro

La Stampa - Previsti due percorsi dopo le medie Studio oppure formazione lavoro

Previsti due percorsi dopo le medie Studio oppure formazione lavoro Berlusconi è tornato sul suo antico obiettivo delle tre "I": informatica, inglese, impresa. La riforma quindi - secondo le ...

02/02/2002
Decrease text size Increase text size
La Stampa

Previsti due percorsi dopo le medie Studio oppure formazione lavoro

Berlusconi è tornato sul suo antico obiettivo delle tre "I": informatica, inglese, impresa. La riforma quindi - secondo le parole del ministro Moratti - "punta a costruire una scuola più moderna attraverso il potenziamento dell'alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche e anche una scuola più europea con lo studio obbligatorio di una lingua comunitaria fin dai sei anni e di una seconda lingua comunitaria dall'età di 11 anni (scuola secondaria di primo grado)". A questo si deve aggiungere - secondo Berlusconi - una formazione relativa al lavoro e all'impresa.
Nella legge non si parla di obbligo scolastico o formativo, ma di un diritto-dovere all'istruzione e alla formazione per almeno 12 anni e comunque fino al raggiungimento di una qualifica professionale o al 18 anno di età. La scuola materna inizierà sempre a tre anni ma, se le famiglie lo desiderano, possono iscrivere i figli anche prima a patto che compiano i tre anni entro il 30 aprile successivo. Quindi le iscrizioni sono aperte anche ai bambini di due anni e mezzo. La scuola elementare inizia a sei anni ma, anche qui, vale il criterio già esposto per le materne: si possono iscrivere i bambini che compiano i sei anni entro il 30 aprile. La durata del ciclo didattico è di cinque anni divisi in un primo anno più due bienni. Ogni anno gli insegnanti valuteranno gli alunni, ma solo alla fine dei due bienni si deciderà se un bambino deve ripetere o no. Chi non ha avuto un buon risultato nel biennio deve comunque ripetere solo un anno e non il biennio. La valutazione dello scolaro, ma poi dello studente, riguarderà anche la "condotta". Lo studio di una lingua straniera comunitaria inizierà con la prima elementare. La scuola media sarà di tre anni, articolati in un primo anno più un biennio. Anche qui vale lo stesso criterio di valutazione, con la variante che alla fine dei tre anni lo studente dovrà sostenere un esame di Stato che avrà avere anche un valore di orientamento al percorso scolastico successivo. In prima media si inizierà lo studio di una seconda lingua straniera. Gli scolari, quindi, tra elementari e medie, studieranno due lingue comunitarie.
Finite le medie, lo studente si trova di fronte due percorsi: l'istruzione e la formazione professionale, entrambi di cinque anni e entrambi in grado di garantire l'accesso all'università. Il liceo avrà gli assi culturali tradizionali - classico, scientifico, artistico - più altri innovativi: economico, tecnologico, musicale, linguistico, delle scienze umane. Il quinto anno sarà di raccordo con l'università o la formazione tecnica superiore. La formazione professionale sarà una materia da definire con le Regioni: resta però fissato che consterà di tre anni (al termine dei quali si avrà una qualifica professionale) più un quarto di specializzazione che consentirà di accedere poi all'università. Chi però vorrà proseguire gli studi universitari, dovrà frequentare un ulteriore quinto anno, definito d'accordo con gli atenei, nel corso del quale verranno sanate eventuali lacune formative pregresse.
Nella scuola media superiore si potrà passare dai licei alla formazione professionale o viceversa, attraverso dei moduli di raccordo che la commissione Bertagna chiamò "laboratori": si tratta di corsi integrativi che consentono di rimettersi in carreggiata rispetto al corso di studi che si intraprende. La scuola superiore prevede anche la possibilità di svolgere dei periodi di formazione presso aziende, attività sociali o professionali, a patto che questo percorso sia inserito in un piano di studi e sia quindi seguito dalla scuola. Analogo discorso vale per stage, corsi, esperienze in Italia o all'estero, che possono essere valutate "con specifiche certificazioni di competenza".
Dopo le superiori si può accedere all'università (costituita da tre anni più due) o alla formazione tecnica superiore, previo esame di Stato. Quanto ai docenti, tutti, indipendentemente dal tipo di scuola, dovranno avere una laurea triennale, più una specialistica più un tirocinio alle spalle. Inoltre si farà in modo di assicurare una formazione continua dei professori facendoli tornare periodicamente all'università: in questo modo i docenti otterranno dei "crediti" che saranno valutati ai fini dalla carriera. L'applicazione della riforma, infine, richiederà una serie di applicazioni che il ministro dell'Istruzione definirà attraverso dei decreti. Il merito e i costi di questi decreti applicativi, saranno definiti dal ministro entro 90 giorni dall'approvazione della delega. Il pacchetto sarà poi presentato al Consiglio dei ministri.
Letizia Moratti conta di iniziare ad applicare la riforma già da settembre (con l'anticipo delle iscrizioni a materne e elementari), ma il complesso della riforma sarà a regime nel 2008.

r. mas.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL