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La Stampa-LE PROPOSTE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA ADORNATO

LE PROPOSTE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA ADORNATO "Una scuola con più scelte educative" Il convegno a Milano su "educazione e istruzione" MILANO "Nella vit...

19/04/2002
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La Stampa

LE PROPOSTE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA ADORNATO
"Una scuola con più scelte educative"
Il convegno a Milano su "educazione e istruzione"

MILANO

"Nella vita di società come la nostra un reale salto di qualità può determinarsi solo in presenza di un forte spirito competitivo, all'interno di un unico sistema pubblico, di un'ampia pluralità di offerte educative e formative. Non si tratta dunque di privatizzare la scuola di Stato. Al contrario: di far entrare nel sistema pubblico tutte le offerte di istruzione, anche privata, presenti in Italia dando vita ad un unico sistema di finanziamento, di valutazione, di rispetto dei parametri nazionali di apprendimento". A parlare è il presidente della Commissione Cultura della Camera, Ferdinando Adornato e la sede è quella del convegno promosso dalla Fondazione Liberal (di cui il medesimo Adornato è presidente) al centro congressi Cariplo di Milano, su "Educazione e istruzione nel XXI secolo". Il messaggio "politico" è quello stesso lanciato due giorni fa e reiterato ieri stesso dal cardinale Camillo Ruini: fornire alle famiglie italiane una pluralità di scelte educative oltre quella della scuola statale. Si sa che su questo tema gli animi sono divisi: che i sindacati (la cgil scuola per prima) sono contrari, che la Costituzione stessa pone degli impedimenti, che le opposizioni sono perplesse.
A riscaldare le dispute sull'istruzione c'è poi la riforma Moratti in discussione al Senato, e anch'essa motivo di estrema contesa: da una parte massima compattezza della maggioranza politica, dall'altra grande dispiegamento di "girotondi", raccolte di firme, scioperi. Di fronte al rischio, dunque, di una contrapposizione frontale su tutta la politica scolastica, ieri Ferdinando Adornato ha rivestito il suo ruolo istituzionale e ha lanciato non un mero appello, né una strategia di accordo del genere "tu mi dai, io ti do", ma una riflessione "alta" sull'istruzione come risorsa che - di per sé - non ha appartenenze politiche. Per questo ha chiamato a portare il proprio contributo al convegno di Milano studiosi di alto profilo: da Berry MacGaw e Sven Blondal dell'Ocse, dal cardinale Camillo Ruini (già citato) al pedagogista Thomas Alexander, dal rettore della Bocconi Carlo Secchi all'esperto di valutazione Giacomo Elias, e inoltre una squadra prestigiosa di tecnici come Giuseppe Bertagna (padre del progetto Moratti), Carlo Dell'Aringa, Alejandro Tiana, Luisa Ribolzi, Chris Woodhead, e infine, tre intellettuali che hanno letto altrettante "lettere a un insegnante": l'ex ministro degli esteri Susanna Agnelli, lo psicanalista James Hillman e lo scrittore Abraham Yehoshua. Nella logica di raccogliere idee per costruire la scuola che verrà, Adornato ha sollecitato un superamento delle appartenenze politiche per trovare un accordo comune, se non su tutto, almeno sulle cose possibili: "Non credo che ci sia alcuna difficoltà - ha detto - a riconoscere le cose importanti che anche il precedente governo ha realizzato in materia di istruzione. Noi abbiamo una impostazione diversa, ma questo non vuol dire chiusura su tutto e riforma blindata". Tanto più, ha continuato Adornato, che "La riforma Moratti non è la "Riforma" con la erre maiuscola, è solo la cornice, che va riempita di contenuti, quelli - ha aggiunto - non di una scuola azienda, ma di una scuola comunità, in un sistema pubblico capace di garantire una pluralità di offerte scolastiche. Non facciamo diventare la scuola il pretesto di una guerra ideologica. Non è più tempo, non ne abbiamo il tempo. Ragioniamo insieme, ciascuno portando il proprio granello di verità per la scuola, non contro inesistenti nemici di comodo". Invece di scegliere il confronto - ha concluso - si preferisce la contrapposizione: "Si urla "resistere, resistere, resistere" io invece di suggerirei ai ragazzi un diverso slogan "studiare, studiare, studiare"
".