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La Stampa-Ghigo: bene, i finanziamenti sono garantiti La maturità padana? Soltanto esagerazioni

Ghigo: bene, i finanziamenti sono garantiti La maturità padana? Soltanto esagerazioni DOPO le frizioni tra il governo di centrodestra e le Regioni su molti provvedimenti, la riforma del ministro ...

03/02/2002
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La Stampa

Ghigo: bene, i finanziamenti sono garantiti La maturità padana? Soltanto esagerazioni

DOPO le frizioni tra il governo di centrodestra e le Regioni su molti provvedimenti, la riforma del ministro Moratti sembra accontentare almeno i "governatori" del centrodestra. Il presidente del Piemonte Enzo Ghigo, forzista alla guida della Conferenza delle Regioni, valuta in modo positivo l'impianto generale del disegno di legge. Quanto alla formazione professionale, Ghigo annuncia che aprirà una trattativa sui finanziamenti.

Presidente Ghigo, come giudica la riforma Moratti?

"In modo estremamente positivo. Si ammoderna la scuola italiana con computer e lingue straniere, senza stravolgerne gli aspetti positivi. E si inseriscono nuovi valori, come quello della famiglia. Chi critica in modo aprioristico, lo fa per ragioni strumentali o ideologiche. Nel ministro Moratti apprezzo la volontà di elaborare insieme un testo, che è stato modificato rispetto alla proposta della commissione Bertagna, con un più stretto collegamento con le Regioni per la parte di nostra competenza. Ma la mia preoccupazione era un'altra...".

E cioè?

"La copertura finanziaria. Ora il Tesoro l'ha garantita e neanche noi Regioni avremo sorprese, visto che ci compete l'organizzazione scolastica, cioè aule e banchi. Adesso sappiamo che la riforma è finanziata e quindi applicabile".

Ci sarà la maturità padana?

"Queste sono bugie, strumentalizzazioni. Al massimo ci saranno un'ora o due di lezione alla settimana, facoltative, dedicate alle tradizioni e all'identità locale: a Torino magari si parlerà dei Savoia e del piemontese, ma la maturità a Milano o a Messina non avrà materie diverse".

Come si concilia la riforma con la devolution?

"La devolution riguarda principalmente le strutture, la domanda di formazione del territorio. Prima si decideva a livello centrale se realizzare un liceo tessile a Biella, per fare un esempio: ora saranno le Regioni".

A proposito di formazione professionale, è soddisfatto?

"Sì, perché la riforma conferma la competenza regionale stabilita dalla Costituzione dopo la riforma del Titolo V. Semmai inserisce la materia in un quadro di riferimento nazionale, che non guasta, lasciando anche la possibilità agli studenti di passare da un sistema all'altro, con le cosiddette "passerelle" tra istituti professionali e licei. Resta da vedere l'applicazione, sarà oggetto di trattativa tra noi e il governo"

Gli insegnanti dei professionali statali diventeranno regionali?

"Perché no? Il ministro non ha preclusioni, e il passaggio di personale dallo Stato agli enti locali avverrà per molte competenze: ma il governo deve assicurarci i finanziamenti".


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