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La spinta di Zaia per riaprire le scuole. Cauta la Lombardia

Il governatore del Veneto: contagio circoscritto, vorremmo tornare alla normalità Nuova ordinanza di chiusura nelle Marche

28/02/2020
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Corriere della sera

Sono chiuse da ieri le scuole a Taranto e provincia dopo che è stato scoperto il primo caso di coronavirus in Puglia, proveniente dal focolaio lombardo. Non rientrano in classe neppure gli studenti delle Marche, nonostante il Tar abbia bocciato l’ordinanza che il governatore Luca Ceriscioli aveva emanato due giorni fa: dopo il verdetto del tribunale amministrativo, ne ha fatta un’altra. Da lunedì invece potrebbero tornare il classe gli studenti della Campania, di Trentino-Alto Adige e del Veneto. Il governatore Luca Zaia lo ha auspicato ieri: «I contagi crescono in misura minimale, siamo pronti a non reiterare l’ordinanza di chiusura delle scuole».

Il tentativo è quello di tornare alla normalità il prima possibile, appena le condizioni dell’epidemia lo consentono. Come ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, «se i nostri figli vanno a scuola nella maggior parte delle Regioni italiane, questo vuol dire che come loro vanno in aula possono continuare a venire in Italia anche i turisti e gli imprenditori».

Ma la preoccupazione dei genitori è ancora molto alta e la scoperta di nuovi casi di contagio — anche se sporadici — e le chiusure decise nelle ultime ore in Campania e Marche rischiano di frenare i governatori del Nord. Saranno comunque decisive le prossime ore. L’auspicio è che sindaci e governatori prendano decisioni condivise e si eviti la confusione dello scorso weekend. Oggi se ne parlerà al Consiglio dei ministri e come ha spiegato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si potrebbe procedere a scacchiera: riaprendo nelle province non toccate e rinviando di qualche giorno nelle aree più vicine alle zone del contagio. Nella zona rossa le scuole resteranno chiuse e si moltiplicano le iniziative di lezioni a distanza, anche attraverso contributi e solidarietà di altre scuole anche di zone lontane.

In Lombardia la decisione verrà presa sabato. «Dobbiamo capire se il trend di diffusione rallenta e magari si blocca. Quando avremo riscontri positivi in questo senso, ci daranno il via libera ad attuare o revocare le misure», ha messo le mani avanti il presidente della Regione Lombardia. Il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha convocato oggi i sindaci della Regione e, nella riunione della sua nuova giunta, deciderà se rinnovare l’ordinanza di domenica scorsa o se riaprire le scuole.

Le università torneranno alla normalità: restano attive le lezioni a distanza per gli studenti che non si possono muovere dalla zona rossa o che sono in quarantena.

Dopo la bufala dell’annuncio che Conte avrebbe chiuso tutte le scuole d’Italia, ieri circolavano false indicazioni di un ulteriore stop sicuro alle lezioni fino all’8 marzo. Il ministero dell’Istruzione ha preparato sul sito www.miur.it una sezione di informazioni su tutto quello che riguarda le scuole: si va dalla promessa che l’anno non sarà comunque perso alle regole per i certificati medici in caso di assenza. Restano per ora sospese le gite e le attività di alternanza scuola lavoro fino al 15 marzo.

Una buona notizia per i precari: i concorsi previsti per la tarda primavera sono confermati, anche se il bando sarà pubblicato un po’ in ritardo.