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"La scuola va avanti" Azzolina resiste ma Cirio ora chiude

Dopo la Puglia, in Piemonte stop alle lezioni in presenza alle superiori I sindacati si schierano: "Tornare online è solo l'ultima spiaggia"

31/10/2020
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La Stampa

flavia amabile

Roma

Le scuole non si chiudono. La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina è stata categorica anche ieri mentre il governo appare sempre più diviso sulla presenza di studentesse e studenti nelle classi e si allarga il fronte delle regioni che stanno adottando misure più restrittive.

È il caso del Piemonte che ha sospeso dal 2 al 24 novembre tutte le attività in presenza nelle scuole superiori. Decisione analoga nelle Marche mentre in Umbria seguiranno a distanza superiori e medie. Puglia e Campania avevano già adottato la didattica a distanza per tutti ma il presidente De Luca ha ulteriormente esteso le restrizioni fermando da lunedì anche le scuole dell'infanzia.

Sono scelte che allarmano la ministra Azzolina che ricorda il lavoro svolto in estate per garantire il rientro in sicurezza e avverte che «togliere la scuola in presenza rischia di essere persino pericoloso».

Il lavoro svolto si è rivelato non del tutto efficace: una scuola su tre ancora non ha ricevuto i banchi

monoposto promessi dal commissario Domenico Arcuri e la didattica a distanza nelle superiori sta facendo accumulare milioni di mascherine chirurgiche e di gel negli istituti ma lo sforzo compiuto aveva un significato profondo e l a ministra ha ottenuto il sostegno dei sindacati incontrati nel pomeriggio e con cui ha iniziato a ricucire un dialogo che si era interrotto all'inizio dell'anno scolastico. «La chiusura per noi è l'ultima spiaggia», conferma Elvira Serafini, segretaria dello Snals. Incassato il sostegno dei sindacati la ministra ha poi chiesto un incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio e i capi delegazione di maggioranza per affrontare da un punto di vista politico le pressioni che arrivano da diverse regioni di spostare a distanza la didattica di tutte le superiori (ora al 75%) e di infanzia, primaria e medie che ogni giorno invece ancora vanno nelle aule. E ha ribadito la sua linea: andare a scuola anche nello scenario peggiore, una chiusura totale. Il modello da seguire è quello francese e tedesco. Pieno sostegno dai Cinque Stelle e da Teresa Bellanova, ministra delle Politiche Agricole e capogruppo di Italia Viva alla Camera. Meno entusiasmo nel Pd e da parte del ministro della Salute Roberto Speranza.

Nel frattempo ieri sera il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha deciso di sospendere dal 2 al 24 novembre tutte le attività in presenza nelle scuole superiori del Piemonte. E' l'effetto dell'aumento dei contagi. Dal 20 settembre al 29 ottobre sono stati riscontrati 3796 casi positivi in ambito scolastico. Particolarmente preoccupante è la situazione delle scuole superiori dove oltre uno studente su due di quelli testati è risultato positivo al Covid. Sono 1337 su 2572

L'ordinanza è di ieri sera, emanata dalla Regione Piemonte. Potrà tornare a scuola solo chi deve frequentare un laboratorio oppure gli studenti con bisogni educativi speciali Per le scuole medie invece si raccomanda l'uso della mascherina sempre nelle aule. —


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