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La scuola pubblica non merita questo

Il berlusconismo ha puntato sull’ignoranza e sulla cancellazione dei diritti, attaccando la dignità dei lavoratori del settore

13/09/2011
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l'Unità

Mimmo Pantaleo - Segretario Generale FLC CGIL

L’anno scolastico inizia nel peggiore dei modi. Le tantissime emergenze organizzative dovute ai tagli e alle controriforme "epocali" del Governo, peggiorano la qualità e la quantità dell’istruzione pubblica. In questo modo si annulla ogni possibilità di migliorare la scuola pubblica perché quotidianamente bisogna fare i conti con le classi sovraffollate, con la mancanza di personale Ata e docente, con le croniche insufficienze del sostegno agli alunni disabili, con dirigenti scolastici costretti a reggenze in altre scuole e con il caro-libri. La manovra finanziaria assesta un ulteriore duro colpo all'istruzione riducendo la spesa pubblica di circa 6 miliardi di euro nei prossimi anni che vanno aggiunti agli 8 miliardi di euro già ridotti con le precedenti leggi finanziarie. A ciò bisogna aggiungere i tagli alle Regioni e agli Enti locali che, attualmente contribuiscono per il 17% alla spesa per istruzione. Nei prossimi anni continuerà l’ assurda politica della riduzione degli organici bloccati agli anni 2011-2012 nonostante l’aumento degli alunni. L’accorpamento degli istituti del primo ciclo scolastico, con meno di 1000 alunni, comporterà la riduzione di 1100 dirigenti, 1100 amministrativi e1760 collaboratori scolastici già ridotti all’osso. Il piano triennale delle assunzioni di precari, conquistato con dure lotte e le vertenze legali portate avanti dalla Flc, viene ogni giorno ridimensionato. Infatti per le inadempienze e i pasticci del Miur alla fine non saranno effettivamente 65 mila le assunzioni per il prossimo anno; sono prevedibili migliaia di ricorsi a causa della decisione di dubbia legittimità costituzionalità di utilizzare le vecchie graduatorie, evapora il turn over per prossimi due anni, aumenta il numero di coloro i quali non avranno le supplenze annuali e sono stati tagliati i salari degli immessi in ruolo. A tutto ciò si aggiunge l’accanimento ideologico contro il lavoro pubblico che viene spogliato anche di dignità attraverso il blocco dei contratti, delle retribuzioni, degli scatti d’anzianità e delle carriere. Si vuole imporre il dogma del liberismo per ridurre l’impegno pubblico e privatizzare i beni comuni. La scuola pubblica non merita tutto questo! Con la partecipazione allo sciopero generale della Cgil del6 Settembre e con le tantissime iniziative che ci sono state ieri e ci saranno ancora la Flc-Cgil non solo si oppone a quelle scelte devastanti, ma vuole anche tentare di ricostruire insieme ai genitori, agli studenti, ai movimenti e alle istituzioni territoriali le condizioni di una istruzione pubblica che recuperi il senso della propria funzione sociale e democratica. Vogliamo trasformare le scuole in spazi pubblici aperti alla partecipazione. La nostra ambizione è far diventare senso comune la consapevolezza che senza investire in conoscenza non si può affermare il valore del vivere insieme abbattendo i muri della indifferenza e della paura e cambiando il modello di sviluppo. Più istruzione e più educazione sono le condizioni per cancellare la precarietà esistenziale delle nuove generazioni garantendo loro il diritto ad avere un futuro. La civiltà e la democrazia di questo Paese si difendono sconfiggendo la ideologia regressiva del berlusconismo che punta sull’ignoranza e sulla cancellazione dei diritti per imporre una società sempre più disuguale. ❖