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La scuola nazionalista non piace ai prof polacchi Sciopero a oltranza

A Varsavia adesione all'80%. Protestano contro la riforma che taglia le classi e cambia i libri di storia. Ma pesano anche i salari bassi

09/04/2019
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la Repubblica

Andrea Tarquini

Dopo il calo nei sondaggi in favore della Coalizione europeista ispirata dal presidente dell’esecutivo Ue ed ex premier liberal Donald Tusk, il governo di maggioranza eletta sovranista guidato in Polonia dal PiS ( Prawo i Sprawiedlywosc, Legge e Giustizia, leader storico Jaroslaw Kaczynski) affronta un’altra sfida dalla società civile urbana. Gli insegnanti sono da ieri in sciopero in tutto il Paese, e sebbene chiedano soprattutto aumenti retributivi ( pari a 262 euro mensili) lo sfondo della loro protesta è anche l’insoddisfazione con la riforma della scuola varata nel 2017 dal PiS. Riforma che non solo ha abolito la scuola media ( allungando le elementari per poi passare direttamente alle superiori) bensí ha imposto la riscrittura dei libri di testo di storia in chiave nazionalista, e con forti tratti di revisionismo storico.

Lo sciopero è cominciato con successo: nonostante l’approssimarsi di esami sono rimaste chiuse in tutto il paese in media oltre metà delle scuole, il 75 per cento a Danzica città- culla di Solidarnosc e baluardo dell’opposizione liberal, e ben l’ 80 per cento nella capitale Varsavia, anch’essa governata da un sindaco liberal come quasi tutti i grandi centri del maggiore paese esteuropeo membro di Ue e Nato.

Nei nuovi libri di testo, quasi non si parla dell’antica Grecia e di Roma. Di fatto la Storia insegnata comincia con Mieszko, primo re polacco. Tutto il programma didattico è incentrato in chiave patriottico- nazionalista sulla storia del paese, la storia internazionale è ignorata. E nel contesto dei capitoli sulla seconda guerra mondiale, secondo i critici della riforma, non si parla a dovere dell’Olocausto.

Anche la Storia postbellica è insegnata secondo il punto di vista del PiS: la lotta armata di partigiani e soldati polacchi contro gli occupanti nazisti è descritta come più rilevante che non l’ingresso della Polonia nell’Unione europea. Infine ma non ultimo, l’educazione sessuale non include più informazioni sui metodi contraccettivi e il sesso sicuro, ma è accentrata sulla visione piú conservatrice di un mondo di tradizionali famiglie cattoliche.


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