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La scuola al via senza professori. da Torino a Palermo è già caos

Primo giorno in classe per 7 milioni di studenti Supplenze lunghe non assegnate, protesta nelle città

15/09/2014
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la Repubblica
ROMA .
I ministri tornano tra i loro banchi, come chiesto dal premier, che sarà a Palermo nell’istituto dedicato a padre Pino Puglisi. Questa mattina alle undici Stefania Giannini, titolare dell’Istruzione, sarà al Tecnico agrario Emilio Sereni di Roma: battezzerà insieme agli studenti, alcuni provenienti dal carcere minorile, un birrificio artigianale allestito all’interno dell’istituto. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, tornerà alla sua primaria Matilde di Canossa di Reggio Emilia, Maurizio Lupi alla Cabrini di Milano, Giuliano Poletti all’Istituto tecnico Scarabelli di Imola, Maria Elena Boschi andrà a Laterina, Arezzo, dove è cresciuta. A Roma si vedranno la Madia e Franceschini mentre nella sua Genova dovrebbe approdare Roberta Pinotti, la responsabile della Difesa che ha frequentato e insegnato al liceo scientifico Fermi. Dopo le quattro aperture della scorsa settimana (Abruzzo, Val d’Aosta, Trentino e Alto Adige), oggi sette milioni di studenti dalla scuola dell’infanzia alla quinta superiore (sui 7,8 milioni totali, numero in crescita da dieci anni) tornano scaglionati in classe, tra le 8 e le 9 di mattina, per scoprire aggravato il solito problema d’inizio anno: mancano gli insegnanti, in molti casi sono stati dirottati altrove interrompendo la continuità didattica, nella prima settimana i ragazzi saranno gestiti tra supplenze occasionali e straordinari del prof di ruolo. E questo nonostante quest’anno ci siano 1.500 cattedre in più. A Roma si rischia il caos: il nuovo provveditore non ha rettificato — come si è sempre fatto in passato — le assegnazioni decise in piena estate e i distacchi forzati stanno crescendo. In molte classi dell’VIII e XV Municipio mancano banchi e sedie: gli arredi scolastici richiesti alla centrale acquisti del Comune non sono arrivati, si farà lezione seduti a terra. In Piemonte, 600mila studenti, mancano 130 professori di matematica. A Bologna alunni parcheggiati in liste d’attesa e, per ora, trentatré adolescenti stranieri delle elementari e medie (rumeni, moldavi, filippini, pachistani) senza posto in classe.
Clima di contestazione a Genova, dopo le chiusure di diverse scuole (soprattutto provinciali) il sabato: prof e studenti pronti a saldarsi in proteste e flash mob. All’istituto Gastaldi Abba sono previste classi con 32 alunni e un portatore di handicap, ampiamente oltre i limiti di legge. La Cgil denuncia che a Firenze mancano mille nomine fra le supplenze, 250 tra amministrativi e bidelli. A Palermo il prossimo calendario per l’assegnazione di 1.800 supplenze sarà pubblicato solo domani, mercoledì le convocazioni per gli insegnanti di sostegno. I Cobas partono subito con lo sciopero contro la riforma “La bella scuola”. Il sindacato Anief rende pubblico uno studio che dice che i nostri insegnanti guadagnano il 30% in meno dei colleghi francesi, inglesi e olandesi, quasi la metà dei tedeschi. Sono in aumento gli alunni iscritti alle scuole statali (più 2.971), gli iscritti all'infanzia per la prima volta diminuiscono. Boom per gli agrari: un aumento del 12 per cento. Le scuole paritarie per la prima volta in decenni scendono sotto il milione di alunni. ( c. z.)

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