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La ricerca di base ed accademica, Cenerentola del prossimo Programma Quadro dell’Unione Europea

il nuovo piano risulta molto più ricco di quello attuale (Horizon 2020) ma a differenza di questo pone una sostanziale enfasi su attività di impresa e di innovazione nel contesto di “grandi missioni” volte a fronteggiare i maggiori problemi della società contemporanea

29/07/2018
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ROARS

Daniela Palma

La Commissione Europea ha recentemente reso noti i dettagli del prossimo Programma Quadro per il finanziamento della spesa in ricerca e innovazione degli stati membri durante il periodo 2021-2027. Denominato “Horizon Europa”, il nuovo piano risulta molto più ricco di quello attuale (Horizon 2020) ma a differenza di questo pone una sostanziale enfasi su attività di impresa e di innovazione nel contesto di “grandi missioni” volte a fronteggiare i maggiori problemi della società contemporanea. In particolare, il piano si iscrive in un nuovo approccio alla politica della ricerca in Europa, formulato nei mesi precedenti da gruppi di esperti provenienti dal mondo della ricerca accademica ed industriale, che in più di un documento hanno sottolineato l’importanza delle ricadute sociali dell’attività di ricerca e di qui la necessità di orientarla opportunamente su specifiche aree di interesse. Tuttavia, come riportato da Stewart Wills nel sito OSA.org, l’accoglienza da parte del mondo accademico non è stata delle migliori. In una nota congiunta a nome di 14 distinti gruppi di universitari, è stato infatti rilevato che lo stanziamento complessivo per Horizon Europa sarebbe dovuto almeno raddoppiare arrivando a un totale di almeno 160 miliardi di euro, pari a circa 60 miliardi in più di quanto ad oggi previsto. In secondo luogo è stato sottolineato come l’allocazione dei fondi abbia penalizzato la ricerca di base, con un incremento più ridotto previsto per i fondi Marie Curie ed ERC nonostante il successo mostrato da questi ultimi nell’avanzamento della Ricerca europea. Ma una critica non meno forte è quella indirizzata alla parte del programma dedicata all’innovazione del sistema produttivo. A questo proposito gli universitari sottolineano come il ruolo del collegamento tra accademia ed imprese non sia adeguatamente chiarito, tanto da rischiare di mettere in discussione le stesse finalità di questo tipo di azione, concludendo che “gli interessi di breve termine dell’industria non debbono prevalere sui benefici di lungo periodo per la società attesi da Horizon Europa” e che le “attività connesse al mercato dovrebbero essere esplicitamente coniugate con quelle relative alla ricerca di base.”


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