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La Repubblica-In piazza contro la Moratti

Il ministro dell'Istruzione partecipa all'inaugurazione dell'anno accademico. Palazzo Vecchio blindato In piazza contro la Moratti Firenze, corteo di 12 mila studenti: "L'istruzione non ...

28/11/2001
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la Repubblica

Il ministro dell'Istruzione partecipa all'inaugurazione dell'anno accademico. Palazzo Vecchio blindato
In piazza contro la Moratti
Firenze, corteo di 12 mila studenti: "L'istruzione non si vende"
SIMONA POLI


FIRENZE '#8212; Sfilano in dodicimila a Firenze per far sentire la loro rabbia a Letizia Moratti, ieri in Palazzo Vecchio all'inaugurazione dell'anno accademico. Sotto un diluvio che dura tre ore e mezzo ad accogliere il ministro dell'Istruzione è una piazza di studenti universitari e di ragazzi dei licei, gli stessi che da cinque giorni stanno occupando le scuole in segno di protesta contro l'ennesima riforma annunciata. "Non mi piaceva quella di Berlinguer e ancora meno mi piace questa di Berlusconi che punta tutto sulla privatizzazione", dice Gabriele Righi, IIIB del classico Dante, frequentato nel tempo da Paolo Poli, Valdo Spini e Piero Pelù. "Non ha senso mettere l'orale facoltativo alla maturità, non è giusto chiedere a un bambino di undici anni di decidere il proprio futuro, non è etico che lo Stato deleghi ad altri i finanziamenti per la ricerca". Questione di diritti negati prima ancora che di politica. "Le riforme si fanno sempre sopra le nostre teste, senza consultarci", dice Paola, diciassette anni. "Come se gli studenti non fossero cittadini uguali agli altri ma cose da manipolare, da adattare alle strategie economiche e culturali del momento". "E così", dice Emmanuel che non ha ancora quindici anni, "non ci rimane che l'arma della protesta di piazza. Bella e allegra ma inutile alla fine, secondo me". Accanto al corteo della strada ce n'è un altro che corre su Internet, quello che ogni giorno cammina sulle gambe della Rete dei collettivi degli studenti medi, Studenti di sinistra, del gruppo Lisc@: "Oggi '#8212; scrivono '#8212; è un primo passo di riconquista delle nostre menti e dei nostri spazi contro la mercificazione della vita". I manifesti condannano "la privatizzazione del sapere", "la cultura ridotta in mutande" "l'efficienza che fa rima con demenza". I cori però sono più pesanti e salgono su verso i finestroni del Salone dei Cinquecento durante il discorso del ministro, che certo non può fare a meno di sentire gli slogan. Né di vederli: undici studenti riescono a portare dentro uno striscione, appena la Moratti prende la parola urlano "vergogna" e la interrompono. Ci pensa la Digos ad allontanarli ma intanto la cerimonia fatica a riprendere il filo, mettendo in tensione il rettore Augusto Marinelli a cui il governo ha appena promesso un robusto soccorso economico per risanare lo spaventoso deficit di bilancio dell'ateneo fiorentino. Due settimane fa alla Ca' Foscari di Venezia era andata peggio: all'apertura dell'anno accademico gli universitari avevano occupato l'aula costringendo il ministro ad annullare la sua partecipazione. A Firenze la protesta è pacifica, a parte un tentativo d'ingresso nella sede di Forza Italia, subito bloccato dalle forze dell'ordine. Il ministro entra ed esce attraverso una porta secondaria, in modo da evitare qualsiasi contatto con la manifestazione su cui non fa nessun commento. Intanto s'allarga la protesta: da Torino a Reggio Calabria, da Padova a Messina. A Napoli, uno studente universitario che assieme ad altri 80 ha iniziato lo sciopero della fame è svenuto. Dopo una flebo ha deciso di riprendere il digiuno. Oggi a Roma Letizia Moratti incontrerà i sindacati della scuola e poi le associazioni degli studenti. Vedrà anche i ragazzi del liceo Tasso, che per incontrarla hanno fatto lo sciopero della fame per cinque giorni. Per lei sarà un'altra giornata difficile.