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La pandemia non frena la fuga di cervelli: 53 italiani premiati,solo 20 i progetti finanziati in Italia

L’ultima conferma giunge dai numeri sugli Starting grant 2020 finanziati dal Consiglio europeo della ricerca (Erc)

04/09/2020
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Il Sole 24 Ore

Eu.B.

La pandemia non frena la fuga di cervelli. L’ultima conferma giunge dai numeri sugli Starting grant 2020 finanziati dal Consiglio europeo della ricerca (Erc): dei 436 progetti presentati da ricercatori all’inizio della loro carriera e finanziati dall’Erc con 677 milioni di euro - che scommettono ad esempio su Sistemi per migliorare l'efficacia dei vaccini, microrobot in grado di navigare nel corpo, energia pulita e clima- solo 20 si svolgeranno in Italia. Un risultato che ci consente di occupare la decima piazza su 25 Paesi coinvolti e che sarebbe anche lusinghiero di questi tempi. Se non fosse che, per nazionalità dei vincitori, siamo in realtà secondi. Con 53 talenti premiati, preceduti solo dalla Germania con 102.

I progetti da realizzare in Italia
Nella lista di 20 idee premiate, appartenenti ad altrettanti ricercatori, ne compaiono cinque dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), due del Politecnico di Torino, due dell’Alma Mater di Bologna. E poi uno ciascuno di Politecnico di Milano, Scuola Imt Alti Studi di Lucca, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e Statale di Milano, Federico II di Napoli, Bocconi, università di Parma, Padova, Torino, Trento e Trieste. Ma scorrendo la lista dei progetti finanziati emergono nomi di ricercatori italiani che hanno preferito restare all’estero per mettere a punto le loro scoperte.

Le borse di ricerca
Il finanziamento viene assegnato ai vincitori dell'Erc Starting Grant competition che fa parte del programma di ricerca e innovazione dell'Ue, Horizon 2020, per consentire ai giovani ricercatori di costruire i propri gruppi, al fine di poter condurre le loro ricerche pionieristiche. «Con i finanziamenti del Consiglio europeo della ricerca, l'Ue sta puntando sul talento e sulla curiosità di alcuni dei migliori giovani ricercatori in Europa», ha commentato Mariya Gabriel, Commissario europeo per Innovazione, ricerca, cultura, istruzione e gioventù. A sua volta, il presidente dell'Erc, Jean-Pierre Bourguignon, ha sottolineato: «L’attuale crisi sanitaria ha dimostrato che, nonostante gli spettacolari progressi della ricerca negli ultimi decenni, rimangono ancora molti misteri scientifici irrisolti, nonché lezioni che devono essere apprese dal passato. Pertanto - ha aggiunto - la migliore strategia per affrontarli è consentire ad alcune delle menti più brillanti di perseguire le loro idee più innovative, al fine di creare opportunità per le scoperte».


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