La maturità non rinuncerà ai commissari esterni
Confermate invece tutte le altre misure, dal miliardo di euro nel 2015 per realizzare le assunzioni della Buona scuola, saranno tre nel 2016, ai tagli alle supplenze e al personale Ata
Alessandra Ricciardi
La maturità non farà a meno dei commissari esterni. Il governo ci ha ripensato e ha cancellato la norma che nell'iniziale testo della legge di stabilità prevedeva commissioni agli esami di stato composte di soli docenti interni, salvo il presidente. Ai docenti, tra l'altro, non sarebbe stata corrisposta più l'indennità, in media circa 570 euro che arrivano a sfiorare i mille per gli esterni. Risparmio complessivo: 147 milioni. Ma, all'ultimo momento, la norma è stata stralciata dal ddl. A prevalere, le ragioni di chi ha evidenziato gli effetti negativi che l'internalizzazione della maturità avrebbe potuto produrre in particolare nelle scuole private paritarie, che si ritroverebbero a gestire quasi in proprio le prove, con il presidente esterno chiamato a svolgere il ruolo di semplice garante della regolarità delle procedure. Alla fine, l'esecutivo pare aver preferito spendere qualcosa in più ma non essere accusato di favorire i diplomifici. Confermate invece tutte le altre misure, dal miliardo di euro nel 2015 per realizzare le assunzioni della Buona scuola, saranno tre nel 2016, ai tagli alle supplenze e al personale Ata
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