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La differenza va corretta è questa la via?

Trovare un criterio definitivo per rendere la valutazione scolastica nazionale non sarà così semplice.

31/08/2013
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Corriere della sera

di Gianna Fregonara

I dati forniti ieri dal ministero dell'Istruzione sul voto minimo di maturità che dà diritto al bonus, cioè fino a 10 punti in più nei test per le facoltà a numero chiuso, disegnano una cartina dell'Italia e del sistema scolastico che conferma i risultati che in questi anni hanno prodotto i test Invalsi e le rilevazioni del progetto Pisa dell'Ocse. Ci sono regioni in cui i professori e i voti sono molto generosi ma le conoscenze degli studenti restano spesso più limitate — e anche sotto la media — e regioni in cui gli insegnanti sono generalmente più severi ma i ragazzi più preparati.
È vero, e va premesso, che generalizzazioni non si possono mai fare, che ci sono eccezioni virtuose, ma i dati riportati nella tabella qui sopra non hanno bisogno di tante spiegazioni. Non è soltanto questione di un divario già noto tra le regioni del Nord e quelle del Centrosud.
Dai dati risulta che è stato importante «correggere» il punteggio che verrà assegnato dal voto di maturità nelle prove che da martedì oltre 115 mila ragazzi sosterranno per entrare nelle facoltà di Veterinaria, Architettura e Medicina. Ma se a livello generale la volontà è quella di rendere più equo l'accesso all'istruzione, bisognerà però ora capire se sia giusto questo sistema, che lo stesso ministro Maria Chiara Carrozza non giudica soddisfacente, tanto che ha istituito una commissione ministeriale per studiare altri tipi di valutazione per l'anno prossimo.
Non solo, con il correttivo uno studente può vedersi «arretrare» di centinaia di posizioni nelle graduatorie finali. Sarà motivo sufficiente, come temono i pessimisti, per percorrere la via dei ricorsi al Tar, finendo per seppellire i test universitari?
Le proteste non sono mancate — e non a caso l'attribuzione del bonus, prevista dal 2007 è stata finora rinviata — ci sono presidi di scuole importanti di Roma che hanno segnalato il rischio che il risultato del correttivo non sia quello voluto, come hanno detto tra gli altri la vicepreside del «Massimo» e la preside del «Virgilio», rivendicando i risultati «ottimi» dei loro studenti. Trovare un criterio definitivo per rendere la valutazione scolastica nazionale non sarà così semplice.
 


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