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La Buona scuola diventa severa: arrivano gli ispettori esterni

Ci siamo, arrivano gli ispettori scolastici

08/01/2016
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Corriere della sera

a cura di Carlotta De Leo

Ci siamo, arrivano gli ispettori scolastici, ma non avranno nulla da spartire con quelli di deamicisiana memoria. Gli ispettori della Buona Scuola faranno parte dei Nev, Nuclei Esterni di Valutazione. Non si scherza, le scuole sono avvisate (e allertate).

L’acronimo scelto dall’Invalsi per il nuovo organismo sembra minaccioso, ma è solo una sigla, dietro c’è un progetto articolato e complesso (partito con l’ormai familiare Rav, Rapporto di Autovalutazione redatto dalle singole scuole e pubblicato sul sito del Ministero), e una sperimentazione nello scorso anno scolastico.Terminata quest’ultima fase, nei prossimi mesi di gennaio e febbraio si entrerà nel vivo dell’operazione, così come si è deciso nella Conferenza per il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione, costola dell’Invalsi appunto.

E cosa succederà nel concreto? Primo, si illustrerà la cosa alle scuole, ma non ci sono ancora i dettagli del documento che presenterà ai diretti interessati (presidi e professori), tempi e modalità della valutazione da parte degli ispettori esterni.

A metà febbraio si aggiorneranno i neo-valutatori, selezionati – per quest’anno scolastico 2015-2016 – tra i candidati ispettori promossi nel concorso del 2013, insieme ai dirigenti tecnici coordinatori dei Nev. I vari nuclei saranno quindi costituiti e abbinati alle varie scuole da visitare (verificare e valutare).

Infine, il calendario delle ispezioni, che si svolgeranno tra aprile e fine maggio, in circa 400 istituti, tra scuole statali e paritarie (questo il numero previsto dall’Invalsi per quest’anno). Ogni “visita” durerà tre giorni.

E quali saranno queste 400 “fortunate” scuole che accoglieranno per tre giorni gli ispettori dei Nev? Estratte a sorte o quasi, insomma un campione statistico, per il futuro si vedrà. In agenda ci sarà un’altra Conferenza, il 19 gennaio, e forse si aggiungeranno altri particolari.

Alla fine di tutto, è previsto un exit meeting (in italiano suona così provinciale, riunione conclusiva), in cui si indicano i punti di forza e le criticità riscontrate nella scuola. Segue “pagella” (per carità, una semplice “comunicazione informale di fine verifica”) da consegnare a preside e collaboratori. Rapporto da consegnare, naturalmente, non oltre il termine dell’anno scolastico in corso. Le scuole sono avvisate.


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