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L'Unità on line-La contestazione arriva all'interno. Spintonati ed allontanati gli studenti dissidenti

La contestazione arriva all'interno. Spintonati ed allontanati gli studenti dissidenti di Massimo Solani E alla fine gli è sfuggito di mano: come un bravo cantante che esegue alla perfezione i...

20/12/2001
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l'Unità

La contestazione arriva all'interno. Spintonati ed allontanati gli studenti dissidenti
di Massimo Solani

E alla fine gli è sfuggito di mano: come un bravo cantante che esegue alla perfezione il proprio brano, ma poi stecca sulle ultime note della partitura; uno scherzo che non ti aspetti, specie dopo aver controllato tutto per un giorno e mezzo. Deve aver pensato questo Letizia Moratti quando, nel corso del proprio discorso finale, ha visto alzarsi in piedi circa cinquanta dei cento studenti invitati ai lavori degli Stati Generali in qualità di presidenti delle consulte provinciali. Hanno iniziato a contestarla, a fischiare e a rumoreggiare in modo da coprire la sua voce; il tutto è durato un attimo perché solerti vigilantes hanno immediatamente allontanato dall'aula gli studenti con metodi non proprio da educanda, ma questa interruzione è stata comunque il primo segnale di qualcosa che stava sfuggendo dalle mani degli organizzatori. La contestazione: quel qualcosa che chiuso fuori dalla porta, mai come in questo caso, ti rientra dalla finestra e ti scoppia fra le mani nel momento più inopportuno. I tenaci studenti, infatti, dopo essere stati allontanati dalla polizia con 'spinte e schiaffi', come hanno denunciato, sono rientrati quando sul palco del Palazzo dei Congressi era salito nientedimenochè il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E a quel punto hanno ricominciato a gridare, brandendo cartelli su cui era scritto 'non in vendita' e consegnando ad uno degli organizzatori un biglietto con su scritto 'Auguri di buon Natale dagli studenti che stanno fuori'. Livido in volto, Berlusconi ha cercato di dribblarli con una battuta ('non riesco a vedervi '#8211; ha detto '#8211; sapete, ho problemi di vista'), ma di fronte alla loro tenacia proprio non ha retto ed è esploso. 'Questi episodi '#8211; ha commentato '#8211; testimoniano ancora di più il bisogno di una riforma scolastica. In questa maniera finalmente avremo studenti in grado di pensare'. Il tutto mentre sulla porta della grande sala i ragazzi dissidenti venivano spinti fuori con violenza, nonostante avessero le mani alzate al grido di 'libertà, libertà'. A completare il parapiglia, poi, ci si è messa anche una delle porte che, evidentemente, non ha retto di fronte alla scena e fra gridi e spintoni è finita rumorosamente in terra.
Eppure tutto era andato bene sino a quel punto. Tutto perfetto se si escludono quei centomila facinorosi che nelle strade intorno al Palazzo gridavano inascoltati la propria opposizione alla riforma. Gli studenti in sala c'erano e, secondo il ministro avevano democraticamente avuto la possibilità di esprimere le proprie opinioni sul progetto. Troppo poco secondo i ragazzi, che alla fine si sono presi quello spazio che fino a quel punto avevano rivendicato senza successo.


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