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l'Unità on line - Al via la kermesse della Moratti

Al via la kermesse della Moratti. Tanto folklore ma di scuola si parlerà ben poco di Maria Grazia Gerina ROMA. Sua maestà è sola. Sola alla meta, Letizia Moratti aprirà la grande kermesse d...

19/12/2001
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l'Unità

Al via la kermesse della Moratti. Tanto folklore ma di scuola si parlerà ben poco
di Maria Grazia Gerina

ROMA. Sua maestà è sola. Sola alla meta, Letizia Moratti aprirà la grande kermesse della scuola che l'opposizione ha già salutato come "il nuovo passo falso del governo". E nessuno del governo finora ha speso una parola per negarlo. Sempre più isolata il ministro ha proseguito la sua marcia verso gli stati generali. Inflessibile anche quando è stata costretta a un clamorso dietrofront da Foligno a Roma - Scajola è stato più inflessibile di lei, in quel frangente (una telefonata tra loro ha messo fine all'ipostesi Foligno). Ma questo è comunque il suo giorno, il 'Moratti school day'. Nella kermesse avrà al fianco anche il capo del governo, che chiuderà i lavori. Per un attimo si ricostituirà il binomio scuola-governo su cui Berlusconi aveva puntato molto in campagna elettorale.
Non si poteva arrivare in condizioni peggiori al gran giorno. Con una macchina che fa acqua da tutte le parti. Costretta all'ultimo a un dietrofront clamoroso. Un programma che continua a cambiare. In corsa. Una bozza di riforma che non trova pieno favore nemmeno a destra. E che nella sua versione definitiva è stata resa nota dal ministero solo alla vigilia dell'evento.
Il giallo del documento I saggi sono stati invitati a chiamarlo "Rapporto di sintesi", per dissimilure le divisioni nate all'interno del gruppo di lavoro incaricato di elaborare il progetto di riforma. Ma il punto è che a poche ore dall'inizio degli stati generali, e a 15 giorni dalla pubblicazione del primo, il ministero è stato costretto a pubblicare un secondo documento di riforma. Quello elaborato dal Gruppo di lavoro, che "segue - si legge nell'introduzione - quello elaborato dal presidente Bertanga".
All'uscita di quel primo documento erano corse le telefonate e le e-mail tra i saggi. Che facciamo? Su quel rapporto c'è la nostra firma, eppure ciò che leggiamo in molte pagine non è ciò di cui abbiamo discusso. Si dilunga troppo Bertagna (scrive ottanta pagine contro le trenta del gruppo)ed esplicita troppo - pensano i saggi. Specie quando dichiara persa la battaglia contro il Golia della diseguaglianza sociale. Materialmente l'ha scritto Silvano Tagliagambe. E' il documento del gruppo. Ma porta anche la firma di Bertagna. E al ministero l'hanno degradato a 'sintesi' dopo aver ricomposto i dissidi iniziali. Il documento dell'ultima ora fa trapelare più che altro la disorganizzazione e la fretta. L'unica vera marcia indietro la fa sulla durata del liceo, che ha incontrato troppi dissensi, anche all'interno della maggioranza di governo.I saggi l'avevano fissata a quattro anni. In questo secondo documento aprono la porta ad altre soluzioni: lasciare tutto com'è e ritardare di un anno l'uscita dal ciclo di studi, rinunciando così all'obiettivo di entrare negli standard europei. Oppure anticipare a cinque anni l'ingresso a scuola. La decisione è lasciata a chi dovrà stilare il disegno di legge vero e proprio. Per il resto l'impianto resta invariato. Obbligo scolastico che torna a 13 anni. E orario scolastico ridotto: articolato in lezioni obbligatorie e laboratori facoltativi. Doppio canale alle superiori: istruzione e formazion professionale. E tutto come prima nel ciclo di base: otto anni, cinque più tre, ma articolati in bienni.
Un posto in ultima fila per i sindacati."Siamo semplicemente esclusi", dice Enrico Panini, segretario della Cgil scuola. Invitati di serie B condannati alla platea e al silenzio. "Gli unici due sindacati chiamati ad intervenire sono quello dei dirigenti scolastici e un altro con scarsissima rappresentatività". Snals e Cisl si dissociano dalla polemica. Di Menna della Uil ironizza: "Sono contento almeno di non essere stato incluso tra i 'testimonial', personaggi in effetti che con la scuola c'entrano poco. Il confronto è un'altra cosa e sono sicuro che, dopo la pausa degli stati generali, il dialogo con i sindacati riprenderà". Al Palazzo dei congressi però intende andare: "Soprattutto per sentire cosa ha da dire il governo sulla scuola. Per il resto questa manifestazione mi sembra poco interessante e poco utile". "Il nostro appuntamento è a Perugia", rilancia Panini, "dove si discuterà della "scuola che vogliamo", nella manifestazione a cui prenderà parte anche Sergio Cofferati. Invitati alla kermesse anche i parlamentari. "Una delegazione ds parteciperà per puro senso delle istituzioni", spiega Alba Sasso, dei ds. "Ma l'appuntamento per noi è il 20 mattina ai contro-stati generali". Ci saranno De Mauro e Berlinguer.
Le centomila ragioni degli studenti per opporsi