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L’investimento sugli insegnanti fa vincere la scuola di Singapore

La città-Stato di Singapore in vetta all’ultimo rapporto Ocse-Pisa sulle competenze dei quindicenni in scienze, lettura e matematica. La ricetta del successo? Puntare tutto sugli insegnanti a partire da stipendi d’oro, formazione permanente e premi al merito

07/12/2016
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Corriere della sera

Guido Santevecchi

Studenti e insegnanti di Singapore si confermano i campioni del mondo di matematica, scienze e lettura nella classifica PISA dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Ogni tre anni i test PISA (Programme for International Student Achievement) assegnano questo alloro scolastico e siccome i Paesi orientali si confermano in cima alla classifica si torna a discutere e polemizzare su «mamme tigre» e sistemi di insegnamento rigidi, basati su apprendimento meccanico a scapito della creatività. C’è anche questo, in particolare per i dati riguardanti Cina, Hong Kong, Sud Corea. Ma ridurre il primato di Singapore a un cliché orientale sarebbe sbagliato. Quella di Singapore è una storia di programmazione del successo che ha trasformato la Città-Stato da porto decadente ai confini dell’Impero britannico in agonia, negli Anni 60, a centro finanziario ad alta tecnologia.

L’istruzione prima di tutto

E al cuore dell’ascesa c’è l’investimento nell’istruzione. «La qualità dell’istruzione è un indicatore preciso di crescita economica nel lungo periodo», sostiene l’Ocse. Singapore nel 1960 aveva un alto tasso di analfabetismo e il governo che ha guidato il Paese dopo l’indipendenza raggiunta nel 1965, nel suo piano di «autoritarismo-liberale» ha speso moltissimo nell’istruzione. Ha imposto l’inglese come lingua di lavoro e collante per le diverse componenti etniche della popolazione (malese, tamil e cinese) e ha investito moltissimo sull’insegnamento.

Stipendi d’oro e formazione: la ricetta per avere ottimi prof

A partire dagli Anni 90 Singapore ha costituito un sistema di selezione, preparazione e remunerazione dei suoi insegnanti con l’obiettivo preciso di fornire ai giovani istruzione di alta qualità. Quella dell’insegnante è una professione tenuta in alta considerazione nella Città-Stato. Dopo la selezione, i futuri insegnanti sono sostenuti con fondi pubblici per le spese di formazione e ricevono subito uno stipendio competitivo con quello al quale possono aspirare neolaureati in altri campi del sistema economico. Tutti i docenti vengono preparati nel National Institute of Education, istituzione universitaria, e devono impegnarsi a svolgere la missione per almeno tre anni dopo.

Il governo regola gli stipendi del corpo insegnante per assicurare che la professione attragga talenti tra i giovani laureati: sono previsti incentivi legati al rendimento e ogni professore ha diritto a 100 ore di aggiornamento ogni anno. Tutti accettano che al termine di ogni anno gli insegnanti vengano valutati in base ai risultati ottenuti dai loro allievi e dalle loro scuole. Maestri elementari e professori vengono seguiti e consigliati nei primi anni di lavoro, fanno carriera in base al merito, come succede nelle aziende private. I migliori vengono ammessi a corsi di specializzazione che includono viaggi studio e seminari di leadership. Singapore dedica all’istruzione circa il 20% della spesa pubblica, il 3,1% del Pil, un capitolo di bilancio secondo solo alla difesa. Una realtà non di grandi numeri: meno di 6 milioni di abitanti su un territorio di 700 km quadrati, con poco più di 500 mila studenti e 360 scuole. Una realtà di successo scolastico ed economico


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