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Conti in tasca alla riforma Redazione KwScuola Nasce un fronte di associazioni (fra le quali Legambiente, Arci, Cobas scuola, Uds, Libera, Cidi, Cgil, Coordinamento genitori democratici) che ...

23/12/2001
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Conti in tasca alla riforma
Redazione KwScuola

Nasce un fronte di associazioni (fra
le quali Legambiente, Arci, Cobas scuola, Uds, Libera, Cidi, Cgil, Coordinamento genitori democratici) che chiede la "scuola per tutti", che si contrappone alla riforma Moratti e ai suoi Stati generali che altro non sono stati che uno "show".
Tra l'altro - sostiene Legambiente -il progetto di riforma del ministro dell'Istruzione graverà sulle famiglie per circa sei milioni di lire l'anno per ciascun figlio in età scolare. Le associazioni ritengono infatti che le attività di laboratorio proposte dall'ipotesi di riforma saranno a pagamento. In questo caso, per 3 ore settimanali di inglese, 3 di informatica, 2 di nuoto e altrettante di musica si spenderanno 190.000 a settimana, per un totale, appunto, di 6 milioni l'anno "affinchè ogni figlio possa avere una formazione culturale di medio livello e perchè possa reggere il passo dei compagni". Per chi non dovesse avere questi sei milioni, non resta che la scuola pubblica.
Una scuola svuotata - sottolinea Legambiente - quella del ministro Moratti, trasformata in un ente certificatore per la cultura, in cui chi vuole e può sceglie di sottrarsi alla didattica comune, alla vita di classe, e si indirizza ad istituti di formazione privata che da anni girano attorno all'istruzione pubblica cibandosi degli avanzi ma che ora rischiano di fagocitare l'intero sistema".
"Quella che propongono - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, responsabile di Legambiente scuola e formazione - è una scuola "pay per view", un ente di certificazione che ha abidicato alla propria funzione di formare non solo culturalmente ma anche alla convivenza civile, alla solidarietà e all'apertura al diverso".
Il fronte delle associazioni - ha
precisato Tom Benetollo, presidente dell'Arci che ha promosso insieme a Legambiente l'iniziativa - è costituito "da soggetti fra loro diversi, con punti di vista anche non del tutto coincidenti ma uniti nel rifiuto di una proposta di riforma che mortifica la scuola pubblica, suggella gerarchie e diseguaglianze, introduce nuove forme di selezione, affida i bisogni formativi agli automatismi e alla competitività del mercato. Il fatto che contro quel progetto sia cresciuto rapidamente un ampio e variegato schieramento - ha aggiunto - sta ad indicare che c'è una consapevolezza diffusa, che in gioco ci sono i fondamenti stessi della nostra democrazia".


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