FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3959516
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Invalsi, arrivano le prove fai da te per la didattica a distanza

Invalsi, arrivano le prove fai da te per la didattica a distanza

Al posto delle prove della scorsa primavera (che sono state sospese) una «cassetta degli attrezzi» per gli insegnanti che vogliono testare le competenze dei loro alunni e capire come sta funzionando la Dad

26/11/2020
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Gaia Terzulli

Nell’era della didattica d’emergenza, fruita da casa, negli oratori, in spiaggia o, nel migliore dei casi, in classe, anche gli strumenti di monitoraggio del sistema educativo vengono adeguati ai nuovi bisogni della scuola. L’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione (Invalsi) consegna agli insegnanti una «cassetta» virtuale di strumenti messi a punto durante il lockdown per ridare slancio alla didattica e permetterle di adeguarsi a una fase inedita come quella della pandemia da Covid-19.

I test fai da te

Si tratta di risorse calibrate per le tre materie oggetto delle tradizionali prove di primavera, somministrate da Invalsi agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado: italiano, matematica e inglese. Un materiale eterogeneo che comprende oltre 60 video sui principali nodi di apprendimento rilevati dagli esperti in dieci anni; un set di prove diagnostiche utilizzabili liberamente dai docenti e le relative schede di lettura in cui vengono illustrati i traguardi previsti dalle Linee guida vigenti. «La fruibilità è una delle prerogative di questo materiale», spiega Roberto Ricci, direttore Invasi: «Per accedere ai video è sufficiente una connessione a internet e un dispositivo, non c’è bisogno di programmi particolari. E poi sono su misura, pensati per i docenti in base alle loro esigenze e alle evidenze riscontrate nelle prove». Un modo per venire incontro a tutti: insegnanti e famiglie, adeguando le risorse della didattica a tempi più complessi. Al termine di ogni video gli esperti propongono una serie di prove diagnostiche che i docenti possono scegliere di sottoporre agli allievi. Lo scopo è ottenere una mappa sufficientemente dettagliata delle competenze degli alunni sugli argomenti in questione. L’analisi delle loro risposte alle domande consente agli insegnanti di individuare gli errori più frequenti, spesso frutto di concezioni fuorvianti che inducono in errore anche quando i quesiti sono molto semplici.

Il caso dell’inglese

«Abbiamo il dovere di svolgere un’operazione di verità», sottolinea la presidente Invalsi, Anna Maria Ajello: «Agli studenti di quest’epoca stiamo consegnando una grossa perdita, di stimoli, conoscenze e interazione. Dobbiamo capire cosa possiamo fare come scuola per colmare la lacuna e questi strumenti sono pensati proprio per aiutarci a recuperare ciò che si è perso». Per illustrare nel dettaglio le prove diagnostiche, gli esperti hanno scelto di partire dall’inglese, a cui sono dedicati due webinar di presentazione (24 novembre e 15 dicembre), uno per la reading comprehension (comprensione della lettura) e uno per la listening comprehension (comprensione dell’ascolto). Nel corso del primo incontro sono state presentate diverse tipologie di esercizi di comprensione del testo adeguate a classi e, dunque, ad età differenti. Dal diario di una bambina inglese di otto anni al testo di una brochure, fino a un articolo di giornale, il denominatore comune alle prove è l’autenticità. «Si tratta di testi contenenti caratteristiche di naturalezza proprie della lingua in cui sono scritti», spiega Patrizia Calanchini Monti.

Come funzionano

Gli esercizi sono pensati per stimolare gli studenti a una lettura accurata: lo dimostra il True, False, Not Given Method (Metodo del Vero, Falso o Non specificato) con cui sono strutturate le prove per gli allievi di livello A1: di fronte a un’affermazione riferita al testo proposto, l’alunno deve stabilire se essa è vera, errata o non specificata. Per arrivare alla conclusione Not given «deve aver necessariamente letto il passo con attenzione», osserva Patrizia Calanchini Monti. Per i test di livello B1, la sfida è maggiore: trovandosi a scegliere solo tra Vero o Falso nei quesiti posti al termine della lettura di un brano, lo studente è chiamato a giustificare l’opzione ritenuta corretta: come? Riportando le prime quattro parole della frase in cui è contenuta l’affermazione in questione. «Così si capisce che ha individuato la parte di testo a cui fa riferimento la domanda», chiarisce Attilia Lavagno, relatrice del webinar. Le prove diagnostiche di inglese offerte da Invalsi sono elaborate per i livelli di competenza linguistica previsti dal Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue e vanno dall’A1 al B2 passando, nell’ordine, per A2 e B1. Da domani e per tutto il mese di dicembre si terranno webinar specifici anche per italiano e matematica: le date sono disponibili sul sito www.invalsiopen.it. «Per conoscere l’effettivo impatto della “perdita di apprendimento” prodotta dalla pandemia abbiamo bisogno di uno strumento che inquadri analiticamente le competenze raggiunte dagli allievi di ogni scuola e di ogni classe nelle principali materie», sottolinea Roberto Ricci: «Si tratta di strumenti attendibili e validati che, oltretutto, potrebbero alleggerire almeno una parte della fatica necessaria per ripartire».


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL